BICI DA CORSA E RUOTE: COME SONO FATTE E QUALI UTILIZZARE

ruoteLa bicicletta è composta da una pluralità di pezzi tutti a loro modo importanti. Se la scelta di alcune parti appare piuttosto semplice, questo ragionamento viene meno per quanto riguarda il componente, probabilmente, più importante che equipaggia la nostra bicicletta: le ruote.

articolo tratto da: www.bikechannel.it

La  scelta adeguata di una, un modello di ruota piuttosto che un altro può portare a indubbi benefici. Il mercato propone una serie quasi infinita di gamme e modelli.
La ruota è composta da quattro elementi: mozzo, raggi, nipple e cerchio. In questa breve analisi non ci addentreremo nell’aspetto ingegneristico/costruttivo della ruota ma analizzeremo in forma breve le singole parti che la compongono, terminando l’articolo identificando  le “categorie” di utenti affiancandogli le ruote ideali per il proprio utilizzo.

I mozzi. Il cuore della ruota. Hanno raggiunto un peso e una scorrevolezza impensabili fino a qualche anno fa. Gli ingegneri delle case costruttrici hanno creato dei veri e propri gioielli. Si è passati da ruote che necessitavano di 32 raggi per essere affidabili e resistenti, a ruote cui sono sufficienti 20 raggi per assicurare all’utente prestazioni notevolmente superiori. I mozzi moderni sono equipaggiati con cuscinetti a sfere sigillati. Esistono dei cuscinetti più prestazionali (ceramici) le cui sfere subiscono un trattamento specifico della superfice con materiale ceramico. Questo processo rende il cuscinetto praticamente inossidabile e strutturalmente incomprimibile, più duraturo e in certe condizioni più scorrevole. La manutenzione dei mozzi così è quasi nulla, all’occorrenza si sostituiscono semplicemente.

I cerchi. Essenzialmente sono costruiti con due tipi di materiale: l’alluminio e il carbonio. Il profilo dei primi varia da 1 cm circa (l’equivalente della pista frenante), fino a circa 3,5 cm. Utilizzare profili più alti renderebbe la ruota troppo pesante con probabili perdite prestazionali legate al peso. I secondi partono anche questi da un profilo di 1 cm circa fino ad arrivare nei casi più estremi a coprire l’intera area del cerchio, quindi si
arriva ad avere una ruota piena detta anche “lenticolare”. L’utilizzo del carbonio permette di avere delle ruote ad alto profilo con pesi contenuti. Esistono anche i cerchi a costruzione mista, con cerchio in alluminio e profilo in carbonio, un ottimo compromesso tra peso, rigidità e prezzo rispetto a quelli paritetici full carbon.

I raggi. Al classico raggio tondo con dimensione costante per tutta la sua lunghezza, si affiancano i raggi “sfinati” il cui diametro varia: le due estremità più grosse (dove si concentra il maggiore stress) e la parte centrale più piccola (dove lo stress è minore). Sempre più usati soprattutto per le ruote “veloci” sono i raggi piatti che assicurano una penetrazione aerodinamica maggiore e meno turbolenze.

I nipple. Sono dei piccoli cilindretti quadrangolari fatti in ergal/alluminio e in ottone (i più duraturi), filettati al proprio interno, con la parte superiore più grande che hanno funzione di ancorare il raggio al cerchio. La tensionatura dei raggi e la campanatura della ruota avviene avvitando o svitando questo piccolo accessorio.

A questo punto tutti si domanderanno: come scegliere la ruota giusta? Bella domanda! Ma una risposta dobbiamo pur darla. Districarsi in mezzo all’enorme offerta delle case produttrici è veramente dura anche perché il livello qualitativo/prestazionale è altissimo. Comunque, una prima discriminante nella scelta di una coppia di ruote è sicuramente il prezzo. Si parte da qualche centinaia di euro per arrivare a qualche migliaia di euro! Questa enorme forbice del prezzo è determinata dal materiale e dai componenti con cui sono fatte e assemblate le ruote. Un secondo fattore di scelta è l’estetica. Chi fa marketing sa quanto è importante proporre una ruota oltre che performante anche esteticamente accattivante. Il ciclista vuole che la sua bicicletta sia bella e “cattiva” e il design e la serigrafia aiutano molto.  Last but not the least fattore di scelta è il tipo di utilizzo. Qui possiamo identificare tre figure principali di utilizzatori:

Il granfondista.

imagesPrediligerà ruote a profilo basso o medio, leggerissime ma anche rigide visto la grande quantità di salite che deve affrontare in gara non deve e non vuole appesantire la bicicletta inutilmente.
Il corridore da gare in circuito. Sono competizioni dove le medie di gara superano i 40 km orari e i rilanci e gli scatti sono frequenti.

Schermata 2011-01-19 a 20_43_19Chi si cimenta in queste gare utilizza ruote a profilo alto molto rigide, ruote che gli permettono di scaricare tutta la potenza impressa sui pedali e contemporaneamente essere efficaci alle alte velocità.
Il triatleta/cronoman. Per lui la ruota ad alto profilo è un “must”. Cronoman inside anche senza esserlo è capace di possedere più coppie di ruote con profili diversi che utilizza in base alle gare e alle distanze che deve percorrere.

cervelo_p5-1024x1024Chi usa una bici da crono spesso utilizza una ruota ad alto profilo posteriore accoppiata a una a basso profilo sull’anteriore. Questa soluzione rende la bicicletta più guidabile soprattutto in discesa oltre che a limitare l’effetto vela in caso di vento.
Il cicloamatore.

11934E’ l’utilizzatore più poliedrico. Sulla sua bicicletta monta ruote di qualsiasi tipo non seguendo una particolare specificità tecnica ma spesso guardando il design e le tendenze di mercato. Non fatevi ingannare però perchè è un utilizzatore esperto, informato e spesso pedala su biciclette di altissimo livello anche se non partecipa a competizioni.

In conclusione, fatto salvo alcune regole di carattere fisico/prestazionale e di buon senso, possiamo dire che la soluzione perfetta non esiste, forse esiste quella ideale, ma alla fine è sempre la soggettività à guidare l’utilizzatore finale nell’acquisto di una coppia di ruote, soggettiva si, a volte fino all’improponibile. Gira la ruota…

Gianluca Benzi

articolo tratto da: www.bikechannel.it

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