catologo maino 1896 – 1936

Gironzolando su internet ho trovato queste interessanti foto relative  alla Maino fotografie tratte da :  get.google.com                                     Follow...

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Decalcomanie : LA GUIDA

Era da un po che cercavo soluzioni per terminare il restauro della Maino e della bartali con le decalcomanie ma non sapevo come fare finché non mi sono imbattuto in questo splendido articolo tratto da : www.biciclassiche.com   DOVE ACQUISTARLE: Nei mercatini di settore ci sono molto venditori che dispongono di decal, ma generalmente per acquistare le decal ci si rivolge ai seguenti commercianti, che dispongono sia di repliche che di originali: VINTAGE TRANSFERS di G. PANCIROLI info@vintagetransfers.it   BELLAVISTAVINTAGE di M. CAVALLERI  http://bellavistavintage.beepworld.it/etichette.htm COME APPLICARE LE DECALCOMANIE A COPALE : 1- Ritagliare tutta la carta in eccesso attorno alla sagoma decal, lasciando circa 1mm di bordo “bianco” attorno alla sagoma della decal. Alcune decalcomanie hanno la carta di supporto a doppio strato, ovvero rimuovendo la carta principale vi rimane in mano una leggera velina su cui è attaccata la decal, questo tipo di decal con carta a doppio strato sono decisamente migliori in quanto rimuovendo la carta piu rigida vi rimane sono la velina che è molto piu leggera e aderisce perfettamente alla superfice, mentre le decal su carta rigida tende sempre a sollevarsi sulle superfici curve (vedi punto 3) 2- Comperate della vernice trasparente a copale senza additivi (tipo Damar, Rainbow, ecc…) ed applicatene uno strato sul retro della decalcomania (ovviamente fate attenzione al lato giusto!!) va bene sia in spray sia a pennello (in alternativa ho sentito di risultati ottimi utilizzando della semplice vernice spray trasparente -no nitro!). 3- Attendete alcuni secondi, di modo che la vernice diventi un poco più viscosa, fate aderire la decal verniciata sulla zona (pulita e leggermente scartaverata) del telaio. Se la decal è del tipo a carta rigida bisogna “lavorare” parecchio per farla aderire sulla superfice, se tende ad alzarsi e a non aderire probabilmente avete messo poca vernice, oppure se si alzano gli spigoli della decal utilizzando un pennellino intinto nella vernice, cercate di aggiungerne sui punti in cui si alza… se la cosa persiste aiutatevi con dello scotch di carta o con qualsiasi cosa che possa mantenere aderente la decal al telaio. NON APPLICARE LE DECAL SUL TRASPARENTE, MA SULLA VERNICE, SOLO IN SEGUITO APPLICATE IL TRASPARENTE . 4- Quando la carta della decal è fissata al telaio lasciatela per alcune ore in quella posizione, di modo che la vernice a copale si asciughi e fissi la decalcomania (una nottata è meglio!) 5- Trascorso il periodo di essiccazione bisogna rimuovere la carta dalla decal che nel frattempo si è incollata al telaio. Questa operazione và fatta con calma e pazienza : prendete un panno o una spugna e bagnateli leggermente con acqua tiepida, fatto ciò tamponate la cartina ripetutamente e per diversi minuti così la carta tenderà a logorarsi finche si rimuoverà da sola senza problemi. Se la cartina non si muove insistete con l’acqua, la carta si deve quasi sciogliere ! Se alzate la carta incautamente viene via pure la decal e dovete buttarla via e rifare il lavoro daccapo !!! 6- Una volta rimossa la cartina fate asciugare per alcune ore la decal, non toccatela quando è fresca perchè è appiccicosa e delicata. Fatela asciugare a temperatura ambiente non usate espedienti di calore per velocizzare il passaggio altrimenti si formerebbero crepe o bolle. 7- Una volta asciutta passate sopra alcuni strati leggeri di vernice trasparente di protezione, del tipo che si usa per protegere i dipinti a olio su tela, (anche in questo caso ho sentito di ottimi risultati anche con vernice trasparente -no nitro!). Se invece dovete finire anche la vernice e lucidarla date la mano di trasparente spray. LE DECALCOMANIE SONO MOLTO DELICATE, PERCIO’ SEGUITE METICOLOSAMENTE TUTTI I PASSAGGI E NON ABBIATE...

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SEMPRE PIU’ VICINI AL COLLAUDO FINALE

Con l’assemblaggio delle parti cromate che finalmente mi sono arrivate il giorno del collaudo é ormai vicino. Dopo ottanta anni, una guerra e 50 anni di abbandono in un solaio fatiscente e umido finalmente la Maino di Papà tornerà a calcare le strade. Per terminare i lavori di restauro ormai mancano solo : i parafanghi, il carter le manopole e la copertura sella. Vi ricordate come era prima di iniziare i lavori di restauro?             E adesso godetevi i risultati dei lavori....

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Ehhh… vai con la ramatura!

Anche questa volta i saccenti che non credevano che sarei riuscito a ramare  con bagno galvanico hanno perso una buona occasione per prendere i loro inutili pareri e metterseli in …tasca…;)) Ci sono voluti un pò di tentativi ma alla fine il risultato é arrivato e tutto grazie alla santa internet. I primi bagni che avevo preparato funzionavano molto bene ed il deposito di rame era abbondante e rapido ma quando andavo a lucidarli lo strato di rame veniva via come carta stagnola. Ho cambiato le percentuali dei componenti ma … niente il risultato non cambiava fintanto che non mi sono imbattuto in un trattato di galvanica che diceva che il ferro aveva bisogno di un bagno galvanico basico e non acido come quello che avevo usato fino a quel momento e, cambiato il bagno ecco la magia, il rame si deposita e si attacca tenacemente al metallo e lo si può lucidare. Le foto che vedete qui sotto sono state scattate subito dopo aver esposto al bagno galvanico i pezzi per circa 20′ per due volte. Come potrete notare lo strato non ancora del tutto uniforme e domani li reimmergerò altre due volte fino ad ottenere uno strato uniforme ma senza cancellare i segni del tempo che come ho sempre detto non voglio che scompaiano.  Una volta raggiunto lo strato desiderato naturalmente li vernicerò con una vernice spry trasparente allo scopo di preservare i pezzi ramati dall’ossidazione. Come trattamento anti ossidazione, la ramatura non é certamente il migliore ma sotto l’aspetto dell’ eleganza trovo che la ramatura dia un tocco di classe ineguagliabile.      ...

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ED ECCO LE RUOTE DELLA MAINO

Nonostante  lo stupido ostracismo di ciclisti e meccanici ai quali mi sono rivolto per avere informazioni su come raggiare una ruota in 4 sono ricorso ancora una volta  alla magica internet e sono riuscito a  risolvere il problema. E’ stata dura! Per montare la prima ruota, ho impiegato un week end intero ed ho montato e smontato la ruota almeno 12 volte ma alla fine ci sono riuscito e per montare la seconda ruota ci ho messo  solo un ora e mezzo. Per quanto riguarda la centratura, il tensionamento dei raggi e la campanatura  non é stato un problema (avendo gli strumenti non é difficile) in media ho impiegato un circa un ora per ogni ruota. La soddisfazione più grossa é stato proprio riuscirci nonostante i pareri negativi :” lascia stare portami la ruota che te la raggio io”. Ed ecco le nuove ruote:       I cerchi sono stati sostituiti temporaneamente in attesa del restauro degli originali che necessitano di riporto di materiale in alcune zone che si sono assottigliate davvero troppo. Per quanto riguarda i raggi sono raggi da 2mm per 300mm a testa ricurva. (quelli originali erano assolutamente inutilizzabili) I mozzi sono maino anche se non sono gli originali che sto restaurando. Ho scelto di montare questa coppia di mozzi perchè ancora marchiati “MAINO” quelli originali purtroppo hanno perso la marchiatura completamente mangiata dall’ossidazione.            ...

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