ED ECCO LE RUOTE DELLA MAINO

Nonostante  lo stupido ostracismo di ciclisti e meccanici ai quali mi sono rivolto per avere informazioni su come raggiare una ruota in 4 sono ricorso ancora una volta  alla magica internet e sono riuscito a  risolvere il problema. E’ stata dura! Per montare la prima ruota, ho impiegato un week end intero ed ho montato e smontato la ruota almeno 12 volte ma alla fine ci sono riuscito e per montare la seconda ruota ci ho messo  solo un ora e mezzo.

Per quanto riguarda la centratura, il tensionamento dei raggi e la campanatura  non é stato un problema (avendo gli strumenti non é difficile) in media ho impiegato un circa un ora per ogni ruota. La soddisfazione più grossa é stato proprio riuscirci nonostante i pareri negativi :” lascia stare portami la ruota che te la raggio io”.

Ed ecco le nuove ruote:

 

 

 

I cerchi sono stati sostituiti temporaneamente in attesa del restauro degli originali che necessitano di riporto di materiale in alcune zone che si sono assottigliate davvero troppo. Per quanto riguarda i raggi sono raggi da 2mm per 300mm a testa ricurva. (quelli originali erano assolutamente inutilizzabili) I mozzi sono maino anche se non sono gli originali che sto restaurando. Ho scelto di montare questa coppia di mozzi perchè ancora marchiati “MAINO” quelli originali purtroppo hanno perso la marchiatura completamente mangiata dall’ossidazione.

 

 

 

 

 

 

 

5 Comments

  1. Marco Zaccaria says:

    Salve, sono anch’io alle prese con il restauro della bici di mio nonno(una Mora, allievo legnaghese del mitico Bianchi). Per quanto riguarda i raggi, pensi che la scelta migliore sia quella di metterci i raggi “neri” o prenderli cromati? La situazione originale della bici è compromessa dallo stato in cui versava prima della pulitura e da alcune modifiche che mio nonno aveva fatto come la sostituzione di una ruota, ad esempio… La bici è degli anni 40 ca. Complimenti per il sito! e’ in assoluto il più bello e completo che ho trovato sull’argomento. Marco

    • alexrisso says:

      Ciao Marco, innanzitutto un grazie per i complimenti.
      Per quanto riguarda la questione dei raggi da montare la scelta la devi fare in base a cosa vuoi fare. Mi spiego meglio… i sofisti del restauro sono convinti che si deve fare di tutto per mantenere le parti ed i colori originali e quindi nel caso tu voglia fare quel tipo di restauro andrei a cercare di capire quale tipo di raggi montava in origine. Personalmente, durante il restauro della maino di mio padre ho voluto dare un tocco personale scegliendo il colore del telaio ed il colore dei raggi. Molti impazziscono a voler riprodurre un standard che in realtà non esisteva…infatti bastava spendere qualcosa in più e potevi ottenere la bici del colore che volevi.
      Un salutone
      Alex

  2. giovanni says:

    gentile alex sono alle prese con il restauro della mia maino aerodyne del 1939, questa bici ha montato un manubrio olmo molto particolare e pur avendo contezza che dal rivenditore è uscita in questo modo, diversi esperti di bici d' epoca sostengono che sia impossibile e che andrebbe sostituito…..
    come posso scoprire la verità?
    grazie

    • alexrisso says:

      Il marchio olmo ha iniziato l'attività nel 1939 che è lo stesso anno di produzione della tua bici.
      Se teniamo presente che all'epoca (come del resto oggi) i meccanici ciclisti che vendevano la bici l' attrezzavano su richiesta dell'acquirente
      mi riesce difficile ritenere impossibile che la tua maino fosse stata venduta con quel manubrio.
      Quindi chi ti assicura il contrario ha serie possibilità di sbagliarsi.
      Questa è però solo la mia opinione.
      Un saluto
      Alex Risso

      Cordiali saluti
      Alex Risso

    • Giovanni says:

      Se ti consola anch'io ho la stessa bici….stesso anno e stesso manubrio ed ho la certezza che al rivenditore è arrivata così. Ad oggi non sono riuscito a scoprire il perché montasse questo manubrio molto particolare.. la cosa strana che coincede con la nascita della olmo ed è un manubrio brevettato

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