SERIE STERZO : cos’é

La serie sterzo è uno dei punti più delicati della bicicletta.
Mantiene insieme le strutture portanti della bicicletta: telaio e forcella, che s’innesta in questo nel tubo di sterzo. Detto in parole povere, è quella parte che permette alla forcella di ruotare senza attriti e senza spostamenti nel tubo di sterzo del telaiopost-896-0-81393100-1297521089_thumb

Il meccanismo è composto dalla parte superiore ed inferiore che lavorano in coppia. Entrambe le parti prevedono delle calotte al cui interno sono imprigionate delle sfere che assicurano la libertà di movimento.

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È molto importante che queste parti siano regolate con precisione poiché le sollecitazioni subite dalla serie sterzo sono notevoli. La presenza di un “gioco” nel serraggio oppure di una chiusura molto stretta andrebbe ad amplificare le sollecitazioni provenienti dal fondo stradale provocando un danneggiamento dei pallini e delle piste di scorrimento che li accolgono.

È attorno a queste regolazioni che si giocano tipologie e caratteristiche delle serie sterzo.

Esistono differenti tipi di serie sterzo, per tipologia costruttiva e per dimensioni.
Le principali sono:
1) serie sterzo classica, tipicamente da 1’’, utilizzata sulle forcelle filettate. Tipicamente si trova sui vecchi telai d’acciaio, da pista e da corsa, che utilizzavano le pipe. Negli anni il loro utilizzo si era drasticamente ridotto a favore di nuovi standard (le serie sterzo aheadset) ma, grazie al fenomeno del collezionismo e del recupero di bici d’epoca e a quello dello scatto fisso che ricorre in molti casi alla conversione di vecchi telai d’acciaio, è ancora facile trovare queste serie sterzo.
Un tipico esempio di forcella filettata (sulla quale si usa una serie sterzo classica). Si può notare che sul canotto della forcella è presente una filettatura:

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SERIE STERZO CLASSICA

100px-Bicycle_headset_exploded_viewÈ composta da due calotte che vengono infilate a pressione nel tubo di sterzo e che fanno da base di appoggio alle sfere. Queste sono solitamente imbrigliate in una gabbietta che viene imprigionata dalla calotta superiore nella parte alta e dall’anello di chiusura infilato a pressione sul cannotto forcella. Il sistema prevede anche alcune rondelle e guarnizioni che ne ottimizzano il funzionamento e proteggono dalle infiltrazioni di impurità e acqua.
Chiusura e regolazione ottimale sono date dalla calotta superiore che si avvita sulla filettatura presente sul tubo forcella mandando il sistema “a pacco”. Dopo la calotta superiore (o tazza) vengono inseriti prima una rondella inchiavettata e infine un controdado, che permette di mantenere il sistema stabile anche subendo le sollecitazioni della strada. Funzione della rondella è quella di impedire la trasmissione di movimento tra calotta e controdado.
Per la serie sterzo tradizionale è previsto l’utilizzo di un attacco manubrio con la classica forma “a pipa” che si infila all’interno del cannotto forcella. Questo tipo di attacco permette una regolazione millimetrica dell’altezza del manubrio.

 

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Il sistema “senza testa” è quello più moderno e utilizzato a livello praticamente universale sulle biciclette moderne (anche di bassa gamma). Il successo è dovuto alla facilità di regolazione per cui è stato concepito.
Concettualmente funziona allo stesso modo rispetto al sistema tradizionale ma è pensato per forcelle con cannotto senza filettatura. La trazione sul tubo forcella è allora affidata ad un tirante interno al cannotto, non più alla filettatura.
Il tirante (detto anche “ragnetto” per via della sua forma) viene infilato all’interno del cannotto e nella parte centrale presenta un foro filettato. Su questo foro viene inserita la vite di tiraggio che ha il solo scopo di compattare il meccanismo di rotazione tirando, appunto, la forcella. La vite, infatti, insiste sul cappellotto di chiusura superiore che si appoggia direttamente sull’attacco manubrio. Girando la vite si otterrà dunque il “tiraggio” della forcella. Il bloccaggio definitivo avverrà tramite la chiusura delle viti che fissano l’attacco manubrio al cannotto forcella.

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Non essendoci il sistema a dado e controdado ne consegue che la regolazione è molto più semplice, basta avere in tasca una chiave a brugola da 5 mm (in casi più rari da 6) per poter tarare in modo ottimale il sistema. Con una serie sterzo tradizionale per le regolazioni occorreva disporre di due chiavi da 32 mm non propriamente comode da portare in tasca.
Con la serie sterzo aheadset occorre utilizzare attacchi manubrio di tipologia ahead, appunto. Essendo questi infilati direttamente attorno al cannotto forcella non è permessa una regolazione millimetrica dell’altezza del manubrio rispetto al telaio. Possono venire in soccorso spessori appositamente realizzati ma di misure fisse. In ogni caso il posizionamento ideale non ne dovrebbe risentire.

Sui telai di fascia più alta si possono trovare serie sterzo aheadset che sono direttamente alloggiate all’interno di un tubo di sterzo allargato: le serie sterzo semi-integrate e integrate (le vedremo più avanti).

 

TABELLE CON LE DIMENSIONI DELLE S/S, DELLA FORCELLA E DEL TUBO STERZO 

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NB: Per quanto riguarda lo standard italiano vanno benissimo le serie sterzo JIS e ISO.

post-896-0-05725700-1297534601_thumbarticolo tratto da :www.fixedforum.it



 

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