10 consigli per affrontare la tua prima granfondo, divertendoti

Ecco un bel articolo con alcuni utili consigli per affrontare con serenità la propria prima granfondo.
L’articolo é tratto da: strada.bicilive.it a cura di Giacomo Pellizzari
Questo post è dedicato  a tutti coloro che partecipano alla loro prima granfondo. Non a chi ci va per vincere o piazzarsi.Quelli che trovate sono suggerimenti, non regole. Sentitevi liberi di seguirli come no. Ognuno, in fondo, pedala a modo suo.

1. -3 giorni: no panic

Mancano 3 giorni. Sei teso, nervoso, peggio: sei isterico. È la tua prima granfondo, bellezza: è normale che sia così. Un paio di consigli però te li do.

Uno: non controllare in maniera troppo ossessiva il meteo, quello vero lo capirai solo il giorno prima.

Due: non perderti in forum online ansiogeni dove c’è gente che cercherà solo di instillarti dubbi ulteriori. Per quanto possibile, rilassati. Fai l’ultima sgambata un paio di giorni prima della gara, in totale scioltezza (es: 60 km di pianura, con rapporti agili).

Vai a dormire presto la sera, mangia un po’ di carboidrati più del solito, ma senza impazzire (non sono un dietologo, ma a occhio e croce rimpinzarsi di pasta ogni sera non ti trasformerà in Eddy Merckx).

 2. Vigilia: check and relax

Vietato partire all’ultimo momento, soprattutto se la località dove si svolge la tua prima granfondo è lontana: es. Maratona dles Dolomites (Corvara, BZ). Mettiti in macchina non più tardi del giorno prima. Anzi, se vuoi (e puoi), meglio ancora due giorni prima: il venerdì dopo il lavoro.

Goditi sul posto la vigilia, dopo una bella dormita. Avrai tempo per fare tutto con più calma. Stare seduti in macchina, poche ore prima della gara non fa bene. Né alle gambe né alla testa.

Se arrivi presto, vai a ritirare il pacco gara la mattina, senza la coda (spesso lunga). Ed è un bel rituale. Vedrai gente come te, scambierai chiacchiere sui rapporti da usare in gara, ciondolerai nel villaggio gara, tra stand e acquisti compulsivi dell’ultimo minuto. Prima di cena, controlla la bici e prepara l’abbigliamento.

Vietato farlo la mattina della gara: poco tempo e rischio di dimenticare qualcosa praticamente certo. Gonfia le ruote, controlla i freni, monta il frontalino con il tuo numero di gara sul manubrio. Prepara la maglia con il numero spillato sulla schiena (trovi tutto l’occorrente nella busta all’interno del pacco gara). È un rituale emozionante, goditelo. Ne vale la pena.

 3. Come mi vesto?

Bella domanda. Un terno al lotto. Proviamo a semplificare.

Se fa caldo, e non sei in alta montagna, consiglio tutto corto (maglia e salopette) e mantellina pronta in tasca. Se fa freddo, sei in alta montagna, o se si sale in alto, aggiungi uno smanicato (gilet) e i manicotti.

Lo smanicato ti consente, oltretutto, di avere qualche tasca in più per barrette, telefonino, altro. E puoi aprirlo facilmente con la zip quando sei in salita, senza avere caldo. I manicotti li alzi in salita e li abbassi in un attimo in discesa.

Ah, e ricorda: porta con te sempre, nel borsino sottosella o in tasca, il kit antiforature (camera d’aria, pompa d’emergenza e anche un paio di bombolette di CO2).

Per gareggiare in una granfondo sono fondamentali sia l’aspetto mentale sia quello fisico: vivetela serenamente e durante il percorso utilizzate i ristori per fare il pieno, senza esagerare.

4. E se piove?

Semplice, ti bagni.

Però puoi limitare i danni, con abbigliamento adeguato. Indossa subito la mantellina: le uniche che tengono l’acqua veramente sono quelle in paclite o gore-tex. Costano tanto, ma meritano altrettanto.

Il resto del corpo te lo bagnerai, non c’è sovrascarpe che tenga. Però puoi sempre fermarti a strizzare i calzini di tanto in tanto.

Questione mani. Se fa freddo, puoi usare guanti da lavapiatti sotto quelli normali. Oppure guanti in neoprene (tipo quelli dei sub).

Testa: agguanta una cuffia per doccia dal bagno dell’hotel dove hai dormito e fissala sul casco. Funziona che è una magia.

Ultima cosa: prediligi, anche se fa freddo, la salopette corta. Avere pantaloni lunghi zuppi e doverci pedalare per ore è un gran casino.

5. Cosa mangio?

Troverai tutto in gara ai ristori. Infila in tasca solo qualche barretta (aprile leggermente la confezione prima di partire, ti sarà più facile poi mangiarle mentre pedali).

Quando arrivi in prossimità del ristoro, segnala con la mano che ti vuoi fermare. Non piantarti all’improvviso in mezzo alla strada: ti investiranno e ti farai male tu e gli altri. Quando ti fermi, deposita la bici negli appositi spazi, oppure lasciala a un amico (farete a turno).

Vai a prenderti da mangiare con calma. È importante: no stress. Nutriti bene e senza ingozzarti. Riparti solo quando hai finito e deglutito. Non buttarti in discesa per fretta con la testa annebbiata dalla fatica, è pericoloso.

Last but not least: ai ristori, se c’è, bevi la coca-cola! Farai qualche rutto, ma avrai zuccheri e caffeina in abbondanza.

Infine, raccomandazione “ove-rall”: evita esperimenti il giorno della gara. Mangia solo ciò che hai già provato o mangiato in allenamento.

6. Cosa bevo?

02 Oct 2014 — Close up of cyclist drinking from water bottle at sunset — Image by © Matthew Hanlon/Corbis

Sempre 2 borracce piene: una con l’acqua, l’altra (se ti piacciono) con i sali. In alternativa, puoi usare una sola borraccia da 1 litro e usare l’altra come “finta borraccia” togliendo il tappo: lo spazio è sufficiente per infilarci un kit antiforature o la mantellina antivento.

Ai ristori potrai riempire le borracce comodamente, e buttare l’acqua e i sali rimasti, se sono già diventati caldi.

In alcune salite potrà capitare di mettere i piedi a terra e spingere: non è un’onta.

7.Oddio, la partenza!

Ecco ci siamo. Il momento clou.

 

Fai colazione un paio d’ore prima del via. Non all’ultimo momento, devi digerire! Se ti piace, mangia pure la pastasciutta alle 5 del mattino, ma non ti cambierà la vita: la scorta di carboidrati devi averla già fatta i giorni prima (vedi consiglio 1).

Posizionati nella tua griglia di partenza (è scritto sul tuo dorsalino, oppure te la indicheranno alla partenza). Fallo con un certo anticipo (mezz’ora prima basta, due ore sono troppe, prendi freddo per niente). Quando parti, stai attento: lascia sgomitare i più assatanati. Sei qui per divertirti, non per fare a botte. Non dimenticarlo.

Se sei in dubbio, o hai paura, la regola è semplice: tieni la destra.

Dopo pochi chilometri ti troverai ad andare a una velocità mai vista. Tranquillo, è la magia del gruppo, bellezza. Ma occhio: non ti accorgi, ma stai bruciando energie. Non esagerare, avrai tanti chilometri da fare.

E soprattutto: occhi puntati davanti, basta una leggera toccata con la ruota di quello davanti e sei per terra. Guarda e segnala a chi sta dietro di te eventuali cadute, rallentamenti, borracce cadute per terra.

Trova presto un gruppo che tiene la tua andatura e seguilo. Cerca di dare anche tu il cambio, è buona norma. E, in fondo, sei qui (anche) per faticare.

8. Le Salite

Le prime saranno le più affollate, soprattutto se la granfondo è molto partecipata (es: Nove Colli, Maratona dles Dolomites). Presta attenzione all’effetto “imbuto”. Potrà anche capitarti di mettere il piede a terra (in stile “Bertinoro” alla Nove Colli). Non è un’onta. Anzi, magari, ti evita caduta e ritiro.

Se ti senti bene e vuoi superare i più lenti, fallo ma con correttezza: avvisa che stai passando e fallo con educazione e buonsenso. In cima, tanto, ci dovete arrivare tutti.

9. Le Discese

Falle con raziocinio. Se hai paura, tieni la destra: non ti mettere in mezzo alla carreggiata frenando all’improvviso. Dietro di te arriverà chi va più veloce e l’impatto potrebbe essere molto doloroso. Non voltarti a guardare, resta concentrato e guarda davanti.

Tieni traiettorie il più regolari possibile: evita improvvisi cambi di direzione o brusche frenate (frena sempre morbidamente).

Tieni il manubrio in presa bassa: eviterà di scapparti se, per caso, prenderai una buca. Indossa la mantellina anche se ti sembra di aver caldo: dopo la salita hai sudato ma non significa che la temperatura sia alta. In discesa te ne accorgerai subito.

Se piove, evita di piegare in curva. Perdi aderenza e cadi.

10. L’arrivo: goditelo!

È la tua prima granfondo, non la dimenticherai. Fatti fotografare (i fotografi sono appostati ovunque), la metterai in bacheca. Ah, e se ti capita di commuoverti, sappi che è normale. Anche questo valeva il prezzo del biglietto.

Dopo il traguardo, fermati, non farti prendere dalla fretta del rientro. La coda in autostrada tanto la trovi lo stesso. È scientifico. Vai al “Pasta party”: hai diritto a un pranzo, consumalo. Mangiare subito dopo lo sforzo è importante. Il corpo recupera meglio.

In hotel fai una bella doccia calda e lunga quanto vuoi, te la sei meritata. In accappatoio sul balcone, condividi sui social le foto del tuo giorno di gloria, telefona a casa, assapora il momento.

Poi, carica l’auto, prendi un bel caffè (magari lungo) al bar e mettiti in marcia. La grande avventura è già finita.

Effetti collaterali: lunedì avrai già messo in calendario la prossima.

A proposito dell’autore di questo articolo

Classe ’72, scrittore, giornalista, blogger: le sue “Confessioni di un ciclista pericoloso” sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: “Il carattere del ciclista” (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e “Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita” (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.

 

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