come valutare le misure della bicicletta

 Ed ecco un altro articolo relativo alle misure del ciclista e della bicicletta. Non mia intenzione annoiare con questo argomento ma semplicemente raccogliere tutte le diverse teorie di modo che uno possa farsi un idea media sull’argomento. Articolo scritto da  Davide La Valle  pubblicato su: www.giroditaliadepoca.eu 1. Una volta, per valutare se una bicicletta fosse di misura giusta per noi, si suggeriva di salire a cavalcioni sul tubo orizzontale del telaio: se tra il telaio e il nostro “cavallo” passavano tre dita, la misura poteva andar bene. Confesso che, ogni tanto, non avendo il metro a disposizione, mi è capitato di provare anche questo sistema. Non mi sentirei, però, di consigliarlo; anche perché l’esito varia a seconda dell’altezza delle scarpe che indossiamo, di quanto sono gonfiate le gomme, dei vestiti ecc. (secondo alcuni, poi, le dita non erano tre ma due, secondo altri quattro …). Oggi i cicloamatori più esigenti ricorrono ai centri di biomeccanica, che permettono di adattare in modo perfetto la bicicletta alle caratteristiche di ognuno. I cicloturisti, senza esigenze agonistiche, possono usare metodi meno sofisticati. Per noi, appassionati di bici d’epoca, le misure contano ancora meno: più importante è il feeling, il sentimento che ci unisce ad una certa bicicletta. Però, se poi su quella bicicletta si pedala anche bene, senza problemi e dolorini qui e là, perché le misure della bici si adattano alle nostre caratteristiche, è ancora meglio. 2. L’altezza del telaio. Il metodo oggi più conosciuto e utilizzato per valutare se l’altezza del telaio è adatta alle nostre caratteristiche fisiche, è quello proposto a suo tempo da Bernard Hinault. Per usarlo dobbiamo conoscere due misure: quella del nostro cavallo (la lunghezza della gamba) e quella del tubo verticale (o piantone) del telaio.     Come si misura il cavallo Appoggiamo la schiena ad un muro, stando dritti sulle gambe, a piedi nudi e leggermente divaricati (in modo che i piedi abbiano tra loro più o meno la stessa distanza di quando poggiano sui pedali). Prendiamo un libro, di uno spessore che possa che simulare la punta della sella, premiamone il dorso in mezzo alle gambe (dobbiamo sentire, approssimativamente, la pressione che sentiamo sulla sella da seduti) e appoggiamone un lato sul muro, così da ottenere una sorta di squadra (con un lato diritto sul muro e l’altro in mezzo alle gambe). Segniamo sul muro l’altezza cui arriva il dorso del libro e misuriamo la distanza da terra di questo segno: la misura che abbiamo ottenuto corrisponde all’altezza del cavallo.     Una volta misurata l’altezza del cavallo, dobbiamo  moltiplicarla per 0,65: il valore che otteniamo dà l’altezza per noi “ideale” del tubo verticale del telaio, misurato centro-centro (dal centro del movimento centrale al centro dell’incrocio tubo verticale-tubo orizzontale; nota che questo vale solo per i telai tradizionali; per i telai slooping, nei quali il tubo orizzontale è inclinato, la misura va presa come se questa parte del telaio fosse parallela al terreno). Per esempio, io ho una misura del cavallo di 82 centimetri: il telaio che mi si adatta ha un’altezza del tubo verticale di 53 cm (perché 82×0,65=53,3). Questa misura del tubo verticale è spesso definita l’altezza del telaio, ma anche la “taglia” o la misura tout court della bicicletta. Attenzione. Non va presa in senso assoluto. E’ un riferimento che ci aiuta nella scelta; ma piccoli scarti in più o in meno possono essere tranquillamente accettati. Anche perché possiamo comunque aggiustare la bici alle nostre misure variando l’altezza del tubo reggisella: alzandolo se il telaio è un poco piccolo, abbassandolo se è grande.  Per inciso: se una volta si dava molta importanza al...

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Come progettare un telaio su misura

In Lineup, fare un telaio su misura vuole dire stabilire la “posizione in sella” del ciclista. La posizione in sella è data dai 3 punti di appoggio del ciclista sulla bici: sella, manubrio, e pedali. I pedali ruotano attorno al punto fisso del movimento centrale, quindi sarà il centro di rotazione del Bottom Braket Shell (movimento centrale),un punto caratteristico della “posizione in sella”.   La quota A -altezza sella – determina l’estensione della gamba durante la pedalata. Per la sua determinazione, l’ex campione. B.Hinault, fornisce nel suo manuale, una formula per la sua determinazione matematica: A=0,885*H , ove H è l’altezza del cavallo. Il cavallo è rilevabile,appoggiandosi ad un muro senza scarpe, e  misurando con l’aiuto di un libro o una squadretta a 90°, la quota  H indicata in figura. Comunque , il valore di A, ricavato con tale formula, non deve essere rigidamente applicato,perchè dipende sia dalla propria elasticità tendinea, che dal tipo di scarpe e pedali. La quota  C ,arretramento di sella, concorre alla pedalata. E’ una quota variabile da persona a persona, anche in relazione al tipo di uso della bicicletta.Di solito tende a diminuire per bici da pista e crono(5-4-3 cm), ma tende ad aumentare (6-7-8 cm)per bici da granfondo -turismo. La regola più comune per stabilire l’arretramento sella, è la prova chiamata “del filo a piombo sulla rotula”(figura sotto): a pedivella orizzontale, la verticale passante nella zona della rotula, deve passare sull’asse del pedale. La figura a sinistra illustra quanto detto. Anche in questo caso,non bisogna applicare rigidamente queste “regole”. Bisogna considerare che se si vuole ottenere una pedalata più reattiva e agile, allora bisogna portare più avanti la rotula. Viceversa, per pedalate di gran fondo,più turistiche,portando indietro la rotula si “sentono ” meno i chilometri. Di solito nelle corse su strada sono i “passisti” che pedalano più all’indietro.Queste sono cose che il ciclista stesso poi prova,rendendosi conto in prima persona. Comunque in linea generale, nel posizionamento in sella per bici da pista,da cronometro,da triathlon e da corse in circuito brevi,la posizione avanzata è da preferire. Nei disegni  sotto, tratti dalle pubblicazioni del dottore italiano Zeno Zani,sono illustrati metodi per il controllo della giusta altezza di sella,dalla verifica degli angoli che si creano nella gamba durante la pedalata. In particolare per la verifica della giusta altezza di sella ,si deve verificare che con la gamba al punto morto inferiore della pedalata, ci sia un angolo tra femore e tibia di 150°-155°       Per concludere , ecco una tabella che riassume i valori medi delle 4 misure A,B,C e D che più frequentemente si riscontrano  in alcune categorie di ciclisti. (Quote in cm). articolo tratto da: www.geocities.ws   Follow...

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Come prendere le misure del corpo

Articolo  di Omar Gatti tratto da: www.bikeitalia.it La prima fase, per raggiungere un setup ottimale della bicicletta, è quella di rilevare le nostre misure corporee. E’ impossibile calibrare in modo preciso le regolazioni del mezzo senza conoscere le proprie quote antropometriche. Questo passaggio può apparire troppo tecnico o quasi un vezzo da professionista ai più, ma in realtà si tratta di un aspetto fondamentale. Infatti tutti i valori di regolazione della bicicletta vengono calcolati attraverso formule matematiche predefinite, dove le incognite vanno sostituite con le misure rilevate. Quali misure prendere Prima di entrare nello specifico e vedere come effettuare la rilevazione e quali strumenti servono, vediamo quali sono le misure da prendere e perché sono così importanti: • Altezza totale: denominata statura è una quota indispensabile per stabilire il nostro tipo di corporatura. Infatti le caratteristiche morfologiche umane possono riassumersi in tre grandi categorie: i normolinee, con un rapporto tra altezza e lunghezza degli arti equilibrato, longilinei, dove il rapporto risulta sbilanciato in favore degli arti e infine i brevilinei, nei quali gli arti risultano meno sviluppati rispetto alla statura. Il tipo di corporatura si ottiene calcolando il nostro indice schelico, un numero adimensionale che è il riultato del rapporto tra cavallo e statura moltiplicato per 100. Se l’indice è minore di 51 si è brevilinei, se è compreso tra 51,1 e 53 si è normolinei e se supera i 53 si è longilinei. Capite da soli che risalire al proprio tipo di corporatura sia fondamentale per iniziare a regolare la bicicletta; • Cavallo: detto anche altezza vertice ischiatico è forse la misura più importante e a volte l’unica che viene presa in considerazione, perché grazie a questa misura si può calcolare l’altezza della sella; • Busto: intende la lunghezza tra il vertice ischiatico e lo sterno. Serve per considerare la distanza sella manubrio e calibrare così la distensione sul tubo orizzontale; • Lunghezza del femore: ovvero la lunghezza che intercorre tra il vertice ischiatico e il ginocchio. Serve per calcolare l’arretramento sella; • Larghezza delle spalle: la luce tra le due articolazioni clavicolari, permette di determinare la larghezza del manubrio; • Lunghezza delle braccia: si misura partendo dall’articolazione clavicolare fino all’intersezione tra il pollice e il metacarpo del palmo della mano. E’ fondamentale per calcolare la lunghezza dell’attacco manubrio, l’inclinazione delle leve freno e la loro posizione; Gli strumenti necessari Per rilevare le misure antropometriche, dobbiamo armarci di: • Metro flessibile da 3mt: evitate di utilizzare i metri pieghevoli da muratore, poiché hanno un coefficiente di errore più elevato; • Livella metrica: detta anche “bolla”. Se non ne possedete una, potete utilizzare un libro dello spessore di circa 10mm; • Perno tondo: va bene anche una vecchia manopola da bici o un mestolo da cucina. Va tenuto in mano quando si misura la lunghezza del braccio, per poter individuare il punto d’intersezione tra pollice e metacarpo; • Muro: per appoggiarsi e stare ben eretti con spalle e schiena; • Una persona disposta ad aiutarci: prendersi le misure è un processo facile ma non semplice, per cui è necessario farsi aiutare da un’altra persona. Non cercate di fare da soli, rischiereste di prendere una gran cantonata; • Fondello o pantaloni da ciclista: dovrete indossare i calzoncini da ciclismo che utilizzate di solito, in modo da poter ricreare (soprattutto quando si rileva il vertice ischiatico) la situazione di sedura sulla sella; • Piedi scalzi: tutte le misure vanno prese appoggiando le piante dei piedi nude sul pavimento! Non effettuate rilevazioni indossando ciabatte o scarpe!   Il rilievo delle misure antropometriche passo-passo: Altezza totale (Statura) In piedi, appoggiati al muro, piante...

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LE MISURE DEL CICLISTA

Impariamo a rilevare le quote antropometriche necessarie al ciclista per costruire il telaio su misura e per operare le regolazioni della sella e del manubrio. La corretta posizione del ciclista sul mezzo è di norma il primo problema con cui chi è agli inizi s’imbatte. Avere un ottimo binomio uomo-macchina (ciclista+bici) significa agevolare l’economicità del gesto della pedalata, permettere una respirazione corretta, assumere una posizione aerodinamicamente vantaggiosa e prevenire eventuali infortuni che potrebbero derivare da una postura scorretta. Occorre quindi che la bicicletta sia ben dimensionata per le misure corporee e la mobilità articolare del ciclista, nonché per gli scopi agonistici o turistici per i quali verrà utilizzata. I sistemi di posizionamento in bici sono innumerevoli ed ognuno con le sue peculiarità, nel corso degli anni, con l’evoluzione tecnica della biomeccanica e dell’aerodinamica ciclistica, il povero ciclista ha visto l’altezza della sella crescere, le misure del telaio restringersi, la pedivella allungarsi e il busto posizionarsi orizzontalmente al terreno. Per mettere un po’ d’ordine a tutte le idee che sono state formulate in merito al problema, con questo articolo cercheremo di adottare un criterio di posizionamento che prenda in considerazione i migliori e più utilizzati metodi oggettivi riconducibili a formule matematiche di facile applicazione, senza però esentarsi dal suggerire consigli e avvertimenti utili al ciclista; in fondo ogni individuo ha esigenze e fisionomie talmente particolari e personali da non poter ricondurre tutto ad una pur rigorosa operazione matematica e quindi per ottenere un risultato ottimale sarà necessario il giusto mix tra misure ed “esperienza su strada”. Oggi, sul problema della postura in bici, si è creato un vero e proprio “mercato della biomeccanica” con professionisti del settore che per una cifra intorno alle 150/300.000 lire assicurano al ciclista una posizione perfetta in bici. Le metodologie di lavoro utilizzate sono le più varie: in quasi tutti laboratori comunque si usa far salire il ciclista su di un ciclosimulatore dotato di regolazioni micrometriche ed attraverso gli opportuni aggiustamenti viene individuata la taglia giusta del telaio. La prova viene eseguita normalmente in fase dinamica, cioè mentre il ciclista sta pedalando e durante il test vengono applicati diversi protocolli. Alcuni si affidano solo a metro, goniometro ed esperienza, altri filmano e analizzano al computer i movimenti del ciclista, altri ancora utilizzano un ergometro o un cardiofrequenzimetro per stabilire quale posizione sia più efficiente, mentre i laboratori più sofisticati si affidano addirittura a strumenti come l’elettromiografo (misuratore dell’attività muscolare) per garantire il massimo rendimento al cliente. Una volta individuati con precisione tutti gli estremi possiamo procedere alla misurazione. Per fare ciò occorre un metro, un libro dello spessore di 2,5/3 cm e una persona disposta ad aiutarci. E’ buona norma ripetere le operazioni di misurazione più di un volta e fare una media sulle singole quote rilevate; mai provare a prendere le misure da soli, le probabilità di errore diverrebbero altissime !! La nostra tabella delle misure si baserà sulle seguenti 5 quote: Procediamo con le misurazioni: La Rilevazione del Cavallo Il cavallo è la misura più importante da conoscere per una perfetta “calzata” della bici. Rappresenta infatti la distanza verticale che intercorre tra il punto di appoggio della parte inferiore dell’osso ischiatico del bacino (il centro della parte a forma di occhiali chiamata anche sinfisi pubica) con la sella e il terreno (nella figura). E’ ovvio che per garantire al ciclista un lavoro ottimale degli arti inferiori, dovranno essere rispettate delle proporzioni tra cavallo e taglia della bicicletta. La misura del cavallo influenzerà direttamente il valore dell’altezza di sella e della misura del tubo piantone del telaio. Alcuni autori prendono come riferimento per la misurazione degli arti inferiori la quota che dal terreno porta al gran trocantere, la sporgenza ossea esterna del femore. Per questi autori la distanza “gran trocantere-terreno” rappresenterebbe il valore dell’altezza di sella ottimale. Teoricamente il metodo potrebbe essere giusto in quanto viene utilizzato l’estremo...

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