come posizionare le tacchette alle scarpe

LA POSIZIONATURA DELLE TACCHETTE 

Occorre fare molta attenzione anche se ormai tutte o quasi le scarpe in commercio, sono predisposte all’uso dei pedali “automatici”. Tale predisposizione, tuttavia, deve consentire di porre il piede nella corretta posizione rispetto all’asse del pedale. E cioè con l’asse delle ossa metatarsali in linea con l’asse del pedale stesso. Una regolazione che si ottiene seguendo le indicazioni dei fabbricanti di pedali e di scarpe, ma che si può verificare anche con un piccolo escamotage.

 

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identificzione e nomenclatura ossa del piede

Prendete un foglio di carta e una penna. Appoggiate il piede sulla carta e disegnate il profilo della pianta, con particolare attenzione alla parte anteriore. Riportate sulla carta il punto preciso della linea del metatarso; quindi ritagliate la “silhouette” così ottenuta e sovrapponetela alla suola della scarpa. Si ottiene così su di essa l’esatto punto che corrisponde alle ossa metatarsali. Non resta che regolare le tacchette in modo che ad esso corrisponda la linea d’asse dei pedali.

 

Facendo bene attenzione e scartando i modelli di scarpa che non consentono una regolazione precisa. Un lavoro che va fatto con molta cura e attenzione. Dunque un buon abbinamento scarpa – pedale favorisce il rendimento ottimale di questo complesso. Ma i problemi non finiscono qui. Un aspetto spesso trascurato nella scelta dei nuovi pedali e delle scarpe relative, è quello della possibilità di regolazione e di “personalizzazione” dell’insieme. Non è un particolare secondario se si considera, ad esempio, che il non corretto allineamento fra piede e pedivella può provocare danni anche notevoli alle articolazioni e in particolare ai tendini del ginocchio. E che l’atteggiamento di naturale postura può portare a necessari aggiustamenti della posizione del piede sul pedale e/o dell’appoggio sulla suola. Ad esempio problemi di eccessivo valgismo del ginocchio (deviazione del segmento distale verso l’esterno e cioè ginocchia che tendono a “buttare” verso l’interno) o di varismo (l’esatto contrario) debbono indurre ad opportuni adattamenti e alla scelta di pedali che proprio questo consentano. Così come naturali atteggiamenti di adduzione dell ‘ avampiede (camminare con le punte verso l’interno) o, al contrario di abduzione, non possono essere modificati d’improvviso, magari costringendo il piede ad un lavoro desueto o innaturale. In altre parole se un ciclista ha come atteggiamento naturale quello di camminare con le punte dei piedi rivolte verso l’interno o viceversa, non può pretendere di ottenere una posizione del tallone canonica, magari con l’asse longitudinale del piede perfettamente parallelo alla pedivella. Pena fastidiosissime e pericolosissime tendiniti, specie nella zona del ginocchio. Come conseguenza logica deriva da tutto ciò la necessità di una corretta visita ortopedica (specie nei casi che più si discostano dalla normalità), meglio se presso uno specialista che comprenda le esigenze dello sportivo – ciclista.

Soluzioni a problemi individuali possono essere individuate caso per caso con speciali plantari, zeppe per variare l’inclinazione del piede, ecc.) e oggi le maggiori aziende produttrici non trascurano questo particolare. La soluzione più comune è quella di consentire l’adattamento personalizzato, attraverso l’uso di tacchette (per le scarpe) appositamente studiate (Look, Time, e simili) che consentono, cioè, un certo angolo di movimento rispetto al punto fisso di rotazione, ricentrandosi automaticamente. Molte aziende forniscono i pedali con l’opzione della scelta fra tacchette – diciamo così – “fisse” ed altre che consentono un minimo di gioco laterale al piede. Come orientarsi? Non è facile dare indicazioni generali. In linea di massima si può dire che chi non ha problemi di deambulazione e di appoggio, cioè cammina e muove le ginocchia in modo regolare, può propendere per le tacchette “fisse”, mentre, quelle che consentono un certo movimento laterale sono suggerite per chi ha posture meno “canoniche”. Nel dubbio meglio la tacchetta “mobile” cui presto si fa l’abitudine che quella fissa, che può produrre fastidiosi inconvenienti.

 

Il posizionamento delle tacchette.

L’uomo in bicicletta si trova appoggiato su cinque punti (manubrio, sella e pedali). Le gambe eseguono un movimento circolare con una base di appoggio sui pedali più larga rispetto a quella della deambulazione; il cosiddetto fattore Q (15-17 cm è la distanza media tra i pedali). Questo “benedetto” fattore Q associato a difetti di appoggio o a morfologia particolare della gamba (per esempio tibia vara) conduce a posizioni errate del ginocchio (varismo e valgismo) con deficit di rendimento biomaccanico e con la possibilità di esporsi a probabili infiammazioni. Dopo questa breve analisi, di cosa possa rappresentare, dal punto di vista biomeccanico la pedalata, risulta fondamentale sapere come posizionare le tacchette dei pedali a sgancio rapido che vincolano, per innumerevoli giri, le nostre articolazioni in posizioni, che se scorrette, risultano molto pericolose. Il posizionamento della tacchetta può essere effettuato in modo manuale o attraverso tabelle prefissate. Posizionamento longitudinale: per ottenere un corretto rendimento di tutta la catena cinetica degli arti inferiori bisogna posizionare bene il piede sul pedale. L’asse del pedale deve posizionarsi verticalmente al centro della prima testa metatarsale. E’ possibile ricercarla regolando longitudinalmente la tacchetta di aggancio. Il metodo migliore è ormai quello più volte indicato, attraverso l’analisi del piede:

– il piede nudo, si flette l’alluce per capire dove possa essere precisamente, l’articolazione metacarpo falangea

– arretrando questo punto di 7-8 mm si riesce a determinare con una discreta precisione il centro della prima testa matatarsale

– si fissa con un cerotto su questo punto un qualcosa che abbia un certo spessore, bullone, sfera, ecc.

– si infila il piede nella calzatura, si aggancia il pedale e si osserva se la regolazione precedente era corretta

– se ciò non fosse così, fare un segno sulla scarpa e toglierla per regolarla successivamente.

E’ opportuno eseguire queste operazioni ogni volta che si acquista un nuovo modello di sscarpa, si cambia marca o modello di pedali.

Posizionamento trasversale: il posizionamento trasversale della tacchetta è importante per poter regolare il giusto assetto degli arti inferiiori e delle sue articolazioni. Di norma si regolano i malleoli tibiali e l’avampiede il più vicino possibile alle pedivelle, purtroppo però la popolazione dei ciclisti, in generale, non ha mai gli arti inferiori perfetti e quindi abbisogna di aggiustamenti e verfiche che rispettino le loro differenze e peculiarità fisiologiche. Il tipo di tacchetta: i pedali a sgancio rapido hanno ormai soppiantato completamente i pedali normali con gabbietta, fino a qualche anno fa esistevano solamente le tacchette della Look, azienda francese leader degli attacchi a sgancio rapido. Oggi i pedali a sgancio rapido presenti sul mercato sono moltissimi e si dividono in due-tre grandi categorie: quelli a tre viti, “tradizionali”, con base di appoggio più ampia e di forma triangolare, rosse con gioco radiale di 15° e nere fisse; quelli a due punti di fissaggio (tacchetta a croce) e quelli a quattro punti (tacchetta a incastro). I vantaggi del sistema a tre punti di attacco è sicuramente la base di appoggio, dimensioni adatta anche a chi ha numeri di scarpe abbastanza lunghi, l’unico problema riguarda la distanza tra l’asse del pedale e il punto di applicazione della forza che i moderni pedali, riducendo lo spazio fra i due punti, permettono una migliore e più corretta estrinsecazione della potenza. Problemi e soluzioni: errati posizionamenti delle tacchette possono creare fastidiose tendiniti al ginocchi, soprattutto nel caso di tacchette poco mobili; a questo proposito è consigliabile non forzare i ritmi i primi giorni controllando il serraggio delle viti, la regolazione dell’allineamento. Se possibile cercare di fare il cambio in stagioni dove per motivi stagionali ci sia più tempo.

 

LA POSIZIONE MEDIA DELLA LINEA METATARSALE DEVE ESSERE POSIZIONATA ESATTAMENTE

•SULL’ASSE DEL PEDALE

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asse del piede

 

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visualizzazione dell’asse del piede per la pedalata

 

•Una volta rilevato il valore dunque procederemo ad impostare la tacchetta alla regolazione ottimale per il nostro piede e relativa distanza metatarsiale.

•Per fare ciò io procederei così:

•Estraiamo la soletta dalla calzatura.

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rilevazione misure piede

 

•Poniamo il piede davanti ad un punto di riferimento in maniera che ponendo un metro si possa azzerare al punto stesso.

•Misuriamo la parte metatarsiale destra

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esempio di rilevazione e identificazione punta metatarsale interno piede

•Misuriamo la parte sinistra

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esempio di rilevazione e identificazione punta metatarsale esterno del piede

•Segniamo la soletta a tale misura ed incollando con dello scotch un pezzettino di stecchino sul segno , la reinseriamo nella scarpa.

•Con il dito andiamo a cercare lo stecchino e puntiamolo sul lato della scarpa , incollando dove gonfia la pelle un nastro adesivo da carrozzieri in carta, e facciamo un segno perpendicolare al terreno in maniera da poter portare il centro della tacchetta , a calibrazione.

 

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esempio di rilevazione misure e posizionamento tacchetta

 

Notate che dentro alla scarpa la misura varia di circa 5 mm per la compressione del piede e la linea inclinata della suola stessa.

•Molti mettono un sfera sui punti metatarsiali , e segnano con il piede nella scarpa le quote che poi verranno unite trovando il punto medio.

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schema dell’asse del piede

A tal proposito inserisco una tabella molto attendibile per quanto mi riguarda reperita on line:  La tabella francese e stata ottenuta rilevando le misure di tacchetta di 60 professionisti francesi partecipanti al tour e calcolando la media aritmetica nelle varie taglie. La tabella italiana è stata calcolata partendo dalla taglia base 42 (misura tacchetta cm 11,8) edando un incremento lineare di 3mm ogni taglia. Questo aumento è più vicino all’rapporto anatomico tra parte anteriore del piede (falangi) e posteriore. La tabella in HINAULT è stata calcolata partendo dalla distanza di tacchetta adottata dal campione bretone che usa una scarpa n° 40 con la tacchetta a 11 cm. La tabella professionisti è ricavata da una analisi statistica di misure riferiti da professionisti italiani. La tabella per pedali spd è stata ricavata, (e da me personalmente testata),dal dott. Zeno Zani , in base ai dati di posizione anatomica effettuati su alcune decine di bikers.

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tabella comparativa per il giusto posizionmento delle tacchette

 

Le tacchette

La regolazione delle tacchette è fondamentale da un lato perché si tratta, in assoluto, della prima regolazione da fare, dall’altro perché regolare correttamente le tacchette equivale a eliminare una parte notevole di rischi di contratture muscolari e tendinee quando poi si pedala nel vivo della stagione. Abbiamo detto che questa regolazione è la prima da effettuare. Il motivo è di facile intuizione: non si può fare null’altro, in tema di regolazione della posizione in sella, prima di aver verificato la correttezza dell’appoggio sui pedali. Regolare l’altezza della sella e il suo arretramento, che sono le operazioni immediatamente successive, non si possono effettuare che dopo aver sistemato la parte dei pedali. E, allo stesso tempo, non si può effettuare neanche la regolazione della distanza e dell’altezza sella manubrio, cosa che va fatta assolutamente dopo aver regolato la sella.

Dunque, si deve partire dalle tacchette

La prima cosa da verificare, ancora prima di acquistare le scarpe o i pedali, è quella della compatibilità. Oggi, sul mercato, questa compatibilità è pressoché totale, ma si possono trovare ancora delle scarpe che non hanno la foratura necessaria per le tacchette dei pedali scelti. Dunque, la verifica è un passaggio indispensabile. Dal punto di vista meccanico, vale la pena ricordare che, in merito alla posizione, non ci sono interventi da fare sui pedali. La posizione dello scarpino si regola mediante il fissaggio delle tacchette sotto la suola dello scarpino stesso. Al più, ai fini della posizione, si può decidere di acquistare un tipo di pedale piuttosto che un altro, soprattutto in funzione della distanza con l’asse e dell’altezza del piano d’appoggio. Esistono pedali con un profilo più o meno basso o, meglio, con il piano di appoggio più o meno sollevato dall’asse e, quindi, più o meno vicino alla sella. Scegliere un modello piuttosto di un altro, dunque, interferisce, anche sulla posizione. A pedali con il piano di appoggio della tacchetta e della scarpa più vicino all’asse corrisponderà un’altezza di sella superiore rispetto a un pedale con profilo alto che, avvicinando di fatto il piano d’appoggio alla sella, comporterà una fuoriuscita minore del cannotto reggisella rispetto al tubo verticale. Questa differenza, a scanso di equivoci, non è trascurabile: le quote di alcuni modelli particolari differiscono anche per un centimetro intero. Una volta scelti i pedali e verificata la compatibilità di tacchetta e scarpino, bisogna passare all’atto meccanico. Generalmente, le tacchette devono essere fissate alle suole delle scarpe con delle viti a brugola oppure con delle viti da giravite spaccato o a croce che si inseriscono nei fori della suola. Questi fori, infatti, ospitano le bussole filettate per accogliere le viti.

Le tacchette

Le tacchette in commercio si fissano per la maggior parte dei casi con tre viti poste a triangolo (vale a dire una in punta e due nella parte posteriore della tacchetta), introdotte con il sistema Look o con quelli a esso ispirati. Ogni vite, peraltro, blocca generalmente un’area scorrevole in senso antero-posteriore e laterale. Inoltre, ruotando la tacchetta, si riesce a regolare anche il posizionamento angolare dello scarpino. Esistono anche tacchette con due sole viti – tipico il caso dei pedali di tipologia a microtacchetta – oppure tacchette separate in due parti, come, ad esempio, quelle destinate ai sistemi Time, seppure non recentissimi. Il concetto non cambia: profondità, distanza dalla pedivella e angolatura sono le parti da regolare. Ma torniamo in officina…

 

Come fare

Vale la pena far scendere una goccia di olio nella filettatura delle viti prima di passare alla parte di avvitamento e, quindi, a quella di bloccaggio. Dal punto di vista biomeccanico, la regola da seguire nel posizionamento è sempre la medesima: la parte interna del metatarso, cioè quella che per chiarezza espositiva chiamiamo “l’attaccatura dell’alluce”, deve essere in corrispondenza con l’asse del pedale. In merito alla distanza dalla pedivella, inoltre, bisogna considerare la larghezza del bacino: più è largo e più si dovrà pedalare esterni e viceversa. In altre parole, la gamba deve lavorare con le articolazioni di anca, ginocchio e caviglia a piombo su un asse verticale disposto tra bacino e pedale. Dal punto di vista angolare, infine, si deve cercare di copiare, almeno in parte, la propria tipologia di camminata: con i talloni oppure le punte all’interno o pressoché parallela al senso di marcia. Dal punto di vista prettamente meccanico, valgono alcune raccomandazioni. Ove possibile, durante questa regolazione vale la pena regolare la molla di aggancio e sgancio del pedale nella posizione più morbida consentita. Sarà, quindi, possibile fare delle prove avvitando le viti delle tacchette agli scarpini anche senza bloccarle del tutto, cosa da fare solo a regolazione ultimata. La poca tensione della molla, infatti, permetterà di agganciare e sganciare più volte senza spostare accidentalmente la tacchetta ogni volta che facciamo l’operazione. Cosa che faremo invece a mano, se lo si riterrà opportuno, svitando solo di qualche giro di vite, senza dover per forza sbloccare del tutto e poi ribloccare di nuovo prima di ogni altra prova. Altro accorgimento è quello che dopo la prima uscita in bicicletta, e per un certo periodo (e comunque periodicamente) dopo ogni altra uscita successiva, vale la pena di testare la tenuta delle viti che, soprattutto nei primi periodi dopo il montaggio, tendono un po’ ad allentarsi


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tabella comparativa per il giusto posizionamento delle tacchette

 

La posizione corretta delle tacchette sulle scarpe, permette un buon trasferimento di tutta l’energia muscolare.

Allineare le tacchette in modo di tenere i piedi paralleli alle pedivelle

 

articolo tratto da: www.ciclismopassione.com

One Comment

  1. valentino says:

    PRATICO FUNZIONALE ESPLICITO

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