Il piacere di pedalare una 36 raggi.
Nel mondo della BDC la ruota da 36 raggi é vista come antiquariato ” la bici del nonno”. I più gentili ti guardano con sufficienza definendoti senza esitazione ” amatore vintage “.
Naturalmente questi gentili e sarcastici ciclisti sono attrezzati di tutto punto con biciclette in carbonio e soprattutto ruote all’ultimo grido sempre più leggere e soprattutto rigide all’inverosimile
Quando esco vedo spesso signori abbarbicati su bici con ruote all’ultimo grido come se dovessero affrontare l’ultima “crono” del giro d’italia o altro. Ruote che ogni minima asperità della strada te la trasmettono direttamente al fondoschiena e sopratutto alle mani, i polsi e quindi le spalle.
E’ vero che lo sport é sofferenza ma andarsi a cercare sofferenze gratuite mi sembra proprio masochistico….;)))) Soprattutto se non si ha intenzione di fare competizioni.
Personalmente ho di recente abbandonato le mie ruote a 32 raggi con incrocio in terza per passare a due bellissime 36 raggi con incrocio in 4 che tra l’altro mi sono costruito da solo.
Bhe devo dire che ora quando esco mi sento sopra una berlina, la strada diventa velluto e quando arrivo a casa sono molto meno dolorante.
Per non parlare poi della soddisfazione di essermele fatte da solo registrandole come volevo io e soprattutto calibrate per il mio peso (attualmente 96Kg in calo). Dopo svariate prove ho finalmente trovato il tiraggio che mi soddisfa (Ogni raggio é tirato a circa 70 Kg). Non é stato semplice realizzare queste ruote ( mi ci sono volute circa due settimane di tentativi) ma ora non tornerei più indietro.
E le prestazioni? Bhe non facendo competizioni tutto quello che posso dire è che ultimamente, durante le mie uscite, sono sempre più i ciclisti al carbonio che supero rispetto a quelli che mi superano…;))
Un po’ di sano goliardico campanilismo non guasta mai !!!
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