LE MISURE DEL CICLISTA

bici-aerodinamica

Impariamo a rilevare le quote antropometriche necessarie al ciclista per costruire il telaio su misura e per operare le regolazioni della sella e del manubrio.

La corretta posizione del ciclista sul mezzo è di norma il primo problema con cui chi è agli inizi s’imbatte. Avere un ottimo binomio uomo-macchina (ciclista+bici) significa agevolare l’economicità del gesto della pedalata, permettere una respirazione corretta, assumere una posizione aerodinamicamente vantaggiosa e prevenire eventuali infortuni che potrebbero derivare da una postura scorretta. Occorre quindi che la bicicletta sia ben dimensionata per le misure corporee e la mobilità articolare del ciclista, nonché per gli scopi agonistici o turistici per i quali verrà utilizzata.

I sistemi di posizionamento in bici sono innumerevoli ed ognuno con le sue peculiarità, nel corso degli anni, con l’evoluzione tecnica della biomeccanica e dell’aerodinamica ciclistica, il povero ciclista ha visto l’altezza della sella crescere, le misure del telaio restringersi, la pedivella allungarsi e il busto posizionarsi orizzontalmente al terreno.

Per mettere un po’ d’ordine a tutte le idee che sono state formulate in merito al problema, con questo articolo cercheremo di adottare un criterio di posizionamento che prenda in considerazione i migliori e più utilizzati metodi oggettivi riconducibili a formule matematiche di facile applicazione, senza però esentarsi dal suggerire consigli e avvertimenti utili al ciclista; in fondo ogni individuo ha esigenze e fisionomie talmente particolari e personali da non poter ricondurre tutto ad una pur rigorosa operazione matematica e quindi per ottenere un risultato ottimale sarà necessario il giusto mix tra misure ed “esperienza su strada”.

Oggi, sul problema della postura in bici, si è creato un vero e proprio “mercato della biomeccanica” con professionisti del settore che per una cifra intorno alle 150/300.000 lire assicurano al ciclista una posizione perfetta in bici. Le metodologie di lavoro utilizzate sono le più varie: in quasi tutti laboratori comunque si usa far salire il ciclista su di un ciclosimulatore dotato di regolazioni micrometriche ed attraverso gli opportuni aggiustamenti viene individuata la taglia giusta del telaio.

La prova viene eseguita normalmente in fase dinamica, cioè mentre il ciclista sta pedalando e durante il test vengono applicati diversi protocolli. Alcuni si affidano solo a metro, goniometro ed esperienza, altri filmano e analizzano al computer i movimenti del ciclista, altri ancora utilizzano un ergometro o un cardiofrequenzimetro per stabilire quale posizione sia più efficiente, mentre i laboratori più sofisticati si affidano addirittura a strumenti come l’elettromiografo (misuratore dell’attività muscolare) per garantire il massimo rendimento al cliente.

Una volta individuati con precisione tutti gli estremi possiamo procedere alla misurazione. Per fare ciò occorre un metro, un libro dello spessore di 2,5/3 cm e una persona disposta ad aiutarci. E’ buona norma ripetere le operazioni di misurazione più di un volta e fare una media sulle singole quote rilevate; mai provare a prendere le misure da soli, le probabilità di errore diverrebbero altissime !!

La nostra tabella delle misure si baserà sulle seguenti 5 quote:

Procediamo con le misurazioni:

La Rilevazione del Cavallo

Il cavallo è la misura più importante da conoscere per una perfetta “calzata” della bici. Rappresenta infatti la distanza verticale che intercorre tra il punto di appoggio della parte inferiore dell’osso ischiatico del bacino (il centro della parte a forma di occhiali chiamata anche sinfisi pubica) con la sella e il terreno (nella figura).

E’ ovvio che per garantire al ciclista un lavoro ottimale degli arti inferiori, dovranno essere rispettate delle proporzioni tra cavallo e taglia della bicicletta. La misura del cavallo influenzerà direttamente il valore dell’altezza di sella e della misura del tubo piantone del telaio. Alcuni autori prendono come riferimento per la misurazione degli arti inferiori la quota che dal terreno porta al gran trocantere, la sporgenza ossea esterna del femore. Per questi autori la distanza “gran trocantere-terreno” rappresenterebbe il valore dell’altezza di sella ottimale. Teoricamente il metodo potrebbe essere giusto in quanto viene utilizzato l’estremo superiore della leva femorale, che rappresenta uno dei “bracci meccanici” che partecipano alla pedalata; in pratica però esistono delle difficoltà di misurazione in quanto non è ben definibile l’individuazione della sporgenza ossea femorale. Così la stragrande maggioranza della letteratura ciclistica ha sempre fatto riferimento alla quota del cavallo.

Vediamo come procedere alla misurazione pratica della distanza terreno-sinfisi pubica attraverso un paio di metodi. Come già anticipato ci serviremo di un metro, un libro dello spessore di 2,5/3 cm e una persona che s’incaricherà delle misurazioni. A piedi nudi e con i pantaloncini da ciclista, in posizione eretta spalle al muro, divaricare le gambe in modo che tra le due caviglie vi siano circa 10-12 cm in modo da simulare il divaricamento delle gambe in sella alla bici. Chi ci aiuta nella rilevazione dovrà prendere un libro Appoggiare il libro in verticale sotto il bacino in modo che il bordo di 2,5/3 cm prema sulla zona pubica dove è posto di norma il contatto con la sella.

Premere verso l’alto in maniera decisa tale da simulare la pressione della sella. Fare attenzione che il bordo superiore del libro sia parallelo al terreno e l’altro sia appoggiato per tutta la sua lunghezza al muro come se il libro agisse da squadra. Con una matita fare un segno sul muro in prossimità del bordo superiore del libro che segnalerà con esattezza l’altezza del cavallo a partire da terra.

 

 

La Rilevazione del Femore

Come si misura la quota del tratto femorale La lunghezza del femore si riferisce alla distanza che intercorre dal bordo inferiore della rotula (l’osso rotondeggiante del ginocchio) e la sinfisi pubica già utilizzata nella misurazione del cavallo (nella figura).

Dal momento che non è praticamente semplice rilevare questa distanza, è più facile ottenere la misura del femore per differenza, cioè sottraendo dal cavallo la quota della tibia che è molto più semplice da rilevare. Quindi occorre trovare la misura della tibia.

Rimanendo nella posizione utilizzata per misurare il cavallo, individuare il bordo inferiore della rotula del ginocchio e misurare la sua distanza perpendicolare da terra.

La differenza tra cavallo e tibia ci darà quindi il valore del femore. La lunghezza del femore sarà molto utile per la messa in posizione del ciclista perché influenzerà l’inclinazione del tubo piantone (e di riflesso lo arretramento sella) e la misura della pedivella. Infatti la lunghezza degli arti inferiori non basta a determinare il posizionamento sulla sella. A parità di cavallo un femore più lungo richiede che la sella venga arretrata ulteriormente e allo stesso tempo abbassata leggermente per evitare che il ciclista assuma una posizione troppo avanzata rispetto all’asse dei pedali.

 

 

La Rilevazione del Busto

Come si misura la quota del busto. Per misura del busto è da intendersi la perpendicolare che va dal bordo arcuato superiore dello sterno fino alla sinfisi pubica, punto di appoggio del bacino sulla sella. Come probabilmente avrete già avuto modo di vedere con il calcolo del tratto femorale, misurare il valore dell’appoggio di sella non è facile, tanto meno se l’altro estremo da rilevare non è il terreno ma un altro punto del corpo la cosa si fa praticamente molto difficile con alte probabilità di errore. Così anche per derivare la misura del busto ricorreremo ad una sottrazione; calcoleremo la distanza del bordo superiore dello sterno fino a terra e vi toglieremo il valore del cavallo.

Procediamo con la misurazione.

Ancora in posizione eretta individuare la “fossetta” situata appena sopra lo sterno alla base del collo. Lo sterno è l’osso anteriore posto nella parte centrale della cassa toracica in cui si “saldano” le costole superiori. Dal bordo più basso della fossetta misurare la perpendicolare a terra.

Per ottenere la misura del busto sottrarre al valore ottenuto la misura del cavallo. La quota del busto servirà al ciclista per determinare la lunghezza del tubo orizzontale del telaio e, in parte, dell’attacco manubrio e dello scarto sella-manubrio. Parlando di quote relative al cavallo e al femore finora avevamo preso in considerazioni le misure “verticali” del ciclista legati alla meccanica degli arti inferiori, adesso, con la misura del busto, affrontiamo il problema delle misure “orizzontali” del ciclista con nuove problematiche. Infatti se gli arti inferiori grosso modo presentano una dinamica della pedalata similare in tutta la popolazione ciclistica, riconducibile ad una geometria biomeccanica abbastanza precisa ed affidabile, lo stesso non si può dire per le misure “orizzontali”. L’elasticità del tratto sacrale, lombare e toracico della colonna vertebrale è fortemente diversa da un individuo all’altro. Viene da sé quindi che a parità di lunghezza di busto l’approccio alla determinazione della misura del telaio debba prendere in considerazione anche le qualità “elastiche” della colonna vertebrale del ciclista.

Naturalmente un individuo dotato di un ottima mobilità vertebrale (soprattutto della zona lombo-sacrale) potrà beneficiare di una posizione del busto più bassa e allungata, al contrario il ciclista più “legato” sarà costretto, in nome della comodità, a rinunciare ad un posizione più aerodinamica con un orizzontale (o un attacco manubrio) leggermente più corto e una curva manubrio rialzata

.

La Rilevazione delle Spalle

Come si misura la quota delle spalle La misura delle spalle è la distanza che intercorre tra l’acromio destro e sinistro ovvero la sporgenza ossea situata alle estremità delle due spalle. L’acromio è infatti facilmente rilevabile saggiando con le dita la zona esterna alla clavicola dove inizia l’articolazione del braccio (nellafigura)

La misurazione dovrà essere presa sul bordo esterno della sporgenza ossea, laddove sono collocati i legamenti che uniscono spalla e braccio. E’ da qui infatti che si articolano le braccia e questo fulcro rappresenta un punto chiave per il posizionamento del ciclista. Attenzione quindi a non misurare le spalle da esterno a esterno come se dobbiate farvi una camicia su misura … La rilevazione della quota avviene con l’indispensabile aiuto di una persona che interviene, dopo aver accuratamente individuato l’esterno delle sporgenze di acromio, con un metro misurandone la distanza.

La posizione delle spalle da assumere dovrà essere naturale ed il metro dovrà essere posizionato sulla parte anteriore sopra lo sterno (non misurare le spalle da dietro). La misura delle spalle serve principalmente a stabilire la “taglia” della curva manubrio da adottare. Una curva perfettamente dimensionata permette al ciclista comodità e maneggevolezza del mezzo, al contrario una curva troppo stretta obbliga ad una chiusura delle spalle innaturale, mentre una troppo larga fa sì che la posizione delle braccia sia troppo aperta e quindi poco aerodinamica e soprattutto rende la bici tutt’altro che maneggevole.

 

La Rilevazione delle Braccia

Come si misura la quota delle braccia. Per la rilevazione della quota del braccio i punti anatomici che vanno presi in considerazione sono: l’acromio (vedi rilevazione larghezza spalle) e l’intersezione tra il metacarpo e la prima falange del pollice (vedi figura).

Il punto d’intersezione tra metacarpo e falange del pollice dovrebbe infatti cadere in corrispondenza della parte più interna dell’angolo che si forma tra il pollice e l’indice della mano.

Per procedere con la misurazione è necessario, dopo aver accuratamente individuato i due punti di rilevazione, tendere il braccio per tutta la sua lunghezza e posizionare la mano in modo che il pollice sia sulla stessa linea e formi quindi un segmento unico. Rilevare il tratto lineare che intercorre tra l’acromio e l’intersezione pollice-metacarpo. Le braccia rivestono un importante ruolo nel posizionamento del ciclista in quanto la loro lunghezza determina altezza e lunghezza dell’attacco manubrio

 

 

L’articolo é stato  tratto dal sito:www.cyclesport.it/

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *