Catena che cade? 5 soluzioni per risolvere il problema

 di Daniel Naftali. La catena che cade dalla guarnitura, nei tratti di discesa più sconnessi, è un problema che assilla numerosi biker. Sebbene spesso basti riportarla sulla corona piccola con le mani, o semplicemente forzarne la salta con il deragliatore, si tratta comunque di un inconveniente decisamente fastidioso. A parte gli inevitabili danni al telaio, che viene grattato e sverniciato dallo sfregamento della catena, anche da un punto di vista ciclistico è poco piacevole doversi fermare, spezzare il ritmo, farsi passare da tutti, per rimettere a posto la catena… Per non parlare se ci si trova in gara, o se la catena decide di cadere in un tratto tecnico, dove magari è necessario dare un colpo di pedale… Le conseguenze sono facilmente intuibili… Nell’articolo di oggi vedremo alcuni trucchetti e soluzioni, per ovviare, o per lo meno ridurre, la frequenza con cui questo inconveniente si presenta, andando a cercare le possibili cause ed analizzando le diverse soluzioni. Cosa causa la caduta della catena? Per combattere questo problema, dobbiamo innanzitutto capire qual è la causa che determina la caduta della catena. Non tutti sanno infatti che la catena non cade mai quando si pedala in avanti, ma cade quando si girano i pedali all’indietro. Quando si pedala in avanti infatti il deragliatore anteriore guida la catena sulla corona, impedendo movimenti laterali eccessivi ed evitando che possa scendere o cadere. Non dimentichiamoci poi che nella parte superiore, quando si pedala la catena è sotto tensione e quindi i suoi movimenti laterali sono molto limitati. E insomma difficile che pedalando in avanti la catena possa deragliare accidentalmente, specialmente se il deragliatore è regolato correttamente. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la parte inferiore della catena, quella che ritorna verso i pignoni… La tensione in questo caso è garantita solo ed esclusivamente dalla molla del deragliatore posteriore, che tirando all’indietro la gabbia tende la catena, ma più di tanto non può fare. Di conseguenza la catena risulta maggiormente lasca e soggetta a molte oscillazioni laterali. Risulta quindi intuibile che, specialmente se non è presente alcun dispositivo che guidi la catena al di sotto della guarnitura (comunemente detto tendicatena), pedalando all’indietro la catena possa deragliare dalla corona su cui era posizionata, scendendo su quella più piccola o peggio cadendo sul telaio. Quando mai si pedala indietro, vi chiederete? Beh, in realtà è un movimento molto comunque durante le discese… Pensiamo ad esempio a quando si entra in curva. Spesso, per posizionare la pedivella esterna in basso (posizione ottimale di piega), non si riesce a dare il colpo di pedale in avanti (magari perché c’è un rapporto troppo duro, non c’è abbastanza tempo prima della curva, la ruota posteriore è bloccata, ecc) e si rimedia con un colpo di pedale all’indietro. Solo sforzandosi si riesce a ovviare in parte a questo problema, ma capita sempre l’imprevisto. E’ proprio quando si pedala all’indietro che la catena, non guidata da alcun dispositivo, oscillando a destra e a sinistra per le vibrazioni, può cadere dalla corona. Naturalmente per ovviare a questo inconveniente, le soluzioni sono due: – Aumentare la tensione della catena, riducendone quindi le oscillazioni laterali. – Utilizzare un sistema che guidi la catena quando rientra sulla guarnitura. Le soluzioni che analizzeremo in seguito seguono una od entrambe queste due strade. Partiremo dalle soluzioni meno invasive, più semplici e meno costose da mettere in pratica, per poi passare gradualmente a quelle più drastiche ma efficaci. Consiglio quindi, nel tentativo di risolvere il problema di caduta della catena, di seguire l’ordine con cui vengono presentate le varie soluzioni. E’ facile che soluzioni semplici possano risultare sufficientemente efficaci. La...

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