Analisi dei processi di condizionamento del ciclista: condizionamento cardiocircolatorio, condizionamento muscolare, condizionamento neuromuscolare, condizionamento polmonare, condizionamento psicologico
Il condizionamento fisico del ciclista agisce su 5 livelli, elencati qui di seguito, che andremo poi ad analizzare nel dettaglio:
- Condizionamento cardiocircolatorio
- Condizionamento muscolare
- Condizionamento neuromuscolare
- Condizionamento polmonare
- Condizionamento psicologico
Condizionamento cardiocircolatorio
Il condizionamento cardiocircolatorio rappresenta la capacità di cuore e sistema circolatorio di portare un maggior afflusso di sangue ed ossigeno ai muscoli.
Dato che il ciclista utilizza il sistema energetico aerobico durante la sua attività, che pertanto prevede la produzione di energia attraverso l’utilizzo dell’ossigeno da parte dei muscoli, è ovvio che la capacità di portare più ossigeno ai muscoli comporta una minore difficoltà durante la pedalata ed una maggiore efficienza pedalando più veloci allo stesso livello di fatica.
Gli adattamenti indotti dall’allenamento si possono dividere in tre categorie.
Adattamenti centrali (al cuore)
Tutti gli adattamenti del cuore del ciclista sono finalizzati a pompare una quantità di sangue molto superiore a quella di un soggetto non allenato; il cuore riesce così ad aumentare la propria gittata sotto sforzo soddisfacendo le maggiori richieste di ossigeno da parte dei muscoli.
Attraverso l’allenamento si ha un aumento di volume del sangue pompato dal cuore e la riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia) a riposo e sotto sforzo.
Attenzione: l’allenamento non modifica la frequenza cardiaca massima (che è determinata dall’età del soggetto e da fattori genetici). L’allenamento varia la gittata cardiaca. La gittata, già superiore in condizioni di riposo (120 – 130 ml per battito contro i 70 – 80 ml del sedentario), può nell’atleta raggiungere durante lo sforzo i 180 – 200 ml e più, in casi eccezionali.
Aumentando la gittata il cuore riduce i battiti a riposo e di conseguenza anche sotto sforzo. Ciò comporta un risparmio energetico e di conseguenza una migliore risposta allo sforzo favorendo così l’incremento della velocità della pedalata.
Il cuore allenato aumenta la gittata rispetto ai valori di riposo in misura superiore a quella del cuore di un soggetto sedentario; infatti a parità d’intensità dell’esercizio la frequenza cardiaca nell’atleta è sempre largamente inferiore a quella del sedentario (bradicardia relativa durante lo sforzo).