Trasmissione interna: perché?

Articolo tratto da: www.mtb-mag.com La trasmissione con catena e deragliatori anteriore e posteriore viene utilizzata sin dagli albori della bicicletta. Se dagli anni ’30 il deragliatore a parallelogramma è stato il sistema di trasmissione universale, utilizzato su ogni tipo di bicicletta, significa che bene o male funziona… Perché quindi cercare nuove soluzioni? C’è da dire che 15 o 20 anni fa la mtb non era ai livelli attuali. Non c’erano biciclette in grado di scendere alle velocità dei mezzi moderni. Velocità maggiori, sollecitazioni maggiori e quindi maggior rischio di rompere componenti, specialmente se questi sono molto esposti come il deragliatore.     I limiti della trasmissione “tradizionale” sono comunque evidenti. Primo tra tutti è il problema delle cambiate sotto sforzo: non si può cambiare quando la tensione della catena è eccessiva, così come non si può cambiare se non si sta pedalando. I sistemi di trasmissione interna nascono proprio con l’intento di superare quelli che sono gli attuali limiti della trasmissione tradizionale, con l’intento di semplificare la vita al biker ed incrementare la durata dei componenti, riducendo il rischio di rotture. Il Pinion New entry in questo settore è il Pinion. Sviluppato proprio per sopperire ai limiti delle trasmissioni tradizionali, il pinion supera i limiti delle precedenti trasmissioni interne posizionando gli ingranaggi in zona movimento centrale.     Gli ingranaggi sono infatti la parte più pesante di ogni sistema di trasmissione interna ed il loro posizionamento influenza in maniera piuttosto importante il comportamento di una mountain bike. Il movimento centrale è il posto migliore dove concentrare il peso: si tratta della zona più bassa della bici e posizionando in tale zona il meccanismo di moltiplica, otteniamo una bici con il baricentro più basso possibile. Baricentro basso significa numerosi vantaggi per il rider:la bici non tende a ribaltarsi in discesa, risulta più maneggevole in curva e nei cambi di direzione, risulta più stabile sullo scassato. Il peso posizionato sul movimento cenrale poi non va ad influenzare la sospensione posteriore. Se noi infatti appesantiamo il mozzo o la ruota, aumenta l’inerzia del sistema quando impatta su un ostacolo: la sospensione quindi si impigrisce e la ruota non riesce a seguire correttamente tutte le asperità del terreno. Con il peso in zona  movimento centrale, questo problema non si pone.     Internamente il Pinion è costituito da una serie di ingranaggi in grado di ottenere 18 rapporti. Possono sembrare pochi, ma in realtà il Pinion è il sistema che ad oggi offre la maggior gamma di rapporti disponibili, addirittura più di un sistema con deragliatore tradizionale. Si tratta infatti di 18 rapporti con un incremento continuo dell’11,5%: niente doppioni, come sui sistemi con doppia corona o tripla. Il sistema è costituito da 6 coppie di ingranaggi a cui si aggiunge un variatore, dotato di 3 posizioni. A seconda della posizione di questo variatore, i 6 rapporti vengono moltiplicati in maniera opportuna, ottenendo i 18 rapporti efettivamente disponibili. Gli ingranaggi lavorano in modo che siano ingaggiati sempre due coppie di ruote dentate: questo consente la cambiata in ogni condizione, anche sotto sforzo.     Il meccanismo è attuato da un cavo, che fa ruotare  una ghiera. Questa ghiera, collegata ad un apposito meccasnimo, gestisce gli agganci dei vari ingranaggi che gestiscono i rapporti. In pratica ruotando la ghiera, un meccanismo innesta un determinato ingranaggio e posiziona il moltiplicatore in maniera opportuna. Il funzionamento è molto complicato, per cui non scenderò troppo nei dettagli… Ci basti sapere che sono una serie di ingranaggi in acciaio a moltiplicare il movimento rotatorio della pedivella. Di fatto insomma corona e pedivella si trovano a ruotare a velocità...

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come regolare il deragliatore anteriore

Il deragliatore Il deragliatore è concettualmente molto più semplice del cambio: la catena scorre attraverso una “gabbia”, e viene fatta scendere o salire dalle corone tramite la pressione del lato esterno o interno di tale gabbia. Se ci sono problemi conviene, per prima cosa, controllare che il componente sia stato montato correttamente.   Vi sono infatti due requisiti  essenziali per un corretto funzionamento: innanzitutto la gabbia deve essere parallela alle corone; poi  occorre che il deragliatore sia fissato ad un’ altezza tale che tra il bordo inferiore del lato esterno della gabbia ed il profilo della corona più grande ci siano al massimo 3 millimetri, come spiegato nella figura qua sotto.     In ambedue i casi si può rimediare allentando il bullone laterale che fissa il deragliatore al telaio e spostarlo nella direzione richiesta. I malfunzionamenti sono analoghi a quelli incontrati per il cambio: 1) la catena non sale/non scende o sale/scende con difficoltà; 2) la catena non sale sull’ ultima corona/non scende sulla prima o cade oltre le corone. Se la catena non deraglia Esattamente come per il cambio, se al catena non si sposta è possibile che il cavetto di comando vada regolato. Se la catena non sale, provate a tendere il cavetto mediante il registro posto al comando (il deragliatore non ha infatti registri); se invece non scende allentate il cavo svitando il registro. “… non mi entra il rampichino!” Se però la catena si ostina a non raggiungere gli estremi, è probabile che occorra regolare le viti di battuta. Anche nel deragliatore le viti si chiamano “H” e “L”: la vite “H” regola la battuta esterna, la “L” la battuta interna. Svitando una vite si consente al deragliatore di estendere il suo raggio di azione, avvitandola lo si limita. Quindi, se per esempio il rampichino non entra occorre svitare la vite “L” di un mezzo giro per volta. E se non funziona lo stesso? In questo caso occorre verificare la tensione del cavetto ex-novo. Si innesta la catena sull’ ultimo pignone e si scarica il comando sinistro come per mettere il rampichino, si avvita del tutto il registro ed infine si allenta il bullone di fissaggio del cavetto. Si verifica quindi che la catena scorra liberamente, senza né cadere sul telaio né strusciare contro la parte interna della gabbia del deragliatore. Se ciò non avviene, la vite “L” è lì per mettervi rimedio. Una volta regolata correttamente la battuta, si ricollega il cavetto e si prova il funzionamento; sarà molto probabile che occorra tensionare il cavo tramite il registro.   L’articolo é stato tratto da: CICLOFUCINA   (N.B.Pubblico questo materiale non per arrogarmi meriti che non ho ma semplicemente per raccogliere tutte le informazioni che ho trovato utili nel corso dei miei studi e test in un solo posto comodo da consultare. ALEX RISSO)...

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COME REGOLARE IL CAMBIO POSTERIORE DELLA BICI (2)

Ecco un altro articolo che ho trovsto su internet a proposito del come regolare al meglio il deragliatore anteriore ed il cambio posteriore. Anche se un articolo sull’argomento lo avevo già pubblicato mi é parso utile aggiungere anche questo in quanto più chiaro e dettagliato. Più informazioni si hanno su di un argomento e meglio é. L’unica cosa che mi permetto di aggiungere sia a questo articolo che a quello passato é relativa al forcellino di supporto del cambio posteriore. In tutti e due gli articoli non se ne fa cenno mentre, per esperienza personale di questi giorni, credo che sia la prima cosa da controllare prima di perdere una quantità industriale di tempo senza raggiungere lo scopo. Qualche giorno fa ho voluto cambiare i pignoni posteriori, quindi smonto la ruota, estraggo il pacco pignoni e lo sostituisco e rimonto il tutto. dopo di che comincio la regolazione del cambio per il nuovo pacco pignoni. Dopo due giorni ancora il cambio non lavorava a dovere, difficoltà e rumorosità della cambiata sia a salire che a scendere. Se regolavo il cambio per una perfetta salita quando facevo scendere la catena ai pignoni più piccoli erano problemi. Come dicevo dopo due giorni di regolazioni e test e cambiato il cavo e la guaina, dopo aver lubrificato tutte le parti ancora non avevo il risultato desiderato. Tutto é andato avanti in questo modo fin tanto che mi sono ricordato che tempo fa (quando ancora non ne capivo molto di cambi) avevo portato la mia bici da ciclista e questi con tono perentorio mi aveva detto che avevo il pendolino del cambio storto e che bisognava cambiarlo (naturalmente questo era la sua aspettativa). Per farla breve ho controlalto l’allineamento del forcellino e mi sono accorto che non era perpendicolare al pacco pignoni ma tendeva un po verso l’interno. Osservando poi con più attenzione mi sono accorto che non era il cambio ad essere storto ma il forcellino di supporto. (roba da poco…circa un paio di gradi). Raddrizzato il forcellino come per magia il cambio si é messo a funzionare come un orologio. Quindi prima di mettere mano alle viti di regolazioni del cambio e del deragliatore controllate bene che le parti siano allineate e posizionate a dovere e solo dopo questa verifica procedete alle regolazioni come spiegato nel seguito di questo articolo che, ripeto, ho trovato su internet  in questo sito:www.ingdemurtas.it   Un pò di terminologia I pignoni sono gli ingranaggi fissati al mozzo della ruota posteriore, a volte detti impropriamente rapporti; il “primo” pignone è quello più piccolo, l’ “ultimo” è quello più grande. Lo spostamento della catena da un pignone all’ altro viene convenzionalmente detto “a salire” quando si passa ad un ingranaggio più grande, “a scendere” se si passa ad uno più piccolo: quindi se si “scala una marcia” per affrontare la salita la catena sale, se si allunga il passo in pianura o discesa la catena invece scende. La stessa cosa avviene per le corone, vale a dire per quei due o tre ingranaggi più grandi fissati alle pedivelle; la corona più piccola si chiama “rampichino”. Queste definizioni sono piuttosto importanti e torneranno utili quando si tratterà di intendersi sui sintomi di malfunzionamento o sulle operazioni da effettuare sulla bici. Com’è fatto un cambio e come funziona Il cambio serve a spostare la catena tra i diversi pignoni, per consentire al ciclista di superare le pendenze della strada; il nome più corretto è in realtà “deragliatore posteriore”, visto che l’ azione di spostamento della catena è detta “deragliata”. A riposo il cambio (deragliatore posteriore) si posiziona verso l’ esterno...

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MANUTENZIONE: regolazione cambio posteriore

Ecco un altro articolo molto interessante relativo alla regolazione del deragliatore posteriore. Un’esatta regolazione del cambio diminuisce i rischi di uscita della catena, e migliora la progressione dello sforzo delle gambe senza spezzarne il ritmo a causa di una cambiata troppo lenta. La regolazione del cambio posteriore avviene in due fasi: fondo-corsa e tensione del cavo. La regolazione dei fondo-corsa si effettua agendo sulle viti al di sopra dell’innesto del cavo sul corpo del cambio: queste costringono il cambio a muoversi fra due punti estremi fissi che impediscono 1’uscita della catena. Con il cambio sul pignone più grande si gira la vite contrassegnata con la lettera L (Low) per allineare la puleggia superiore del cambio con il pignone. Stesso discorso vale portando il cambio sul pignone più piccolo, ma questa volta si agirà sulla vite contrassegnata con la lettera H (High). (FIG.6) La regolazione della tensione del cavo di comando del cambio avviene così: si inizia avvitando al massimo i registri a vite sul cambio e sul comando al manubrio e portando lo stesso sull’ultimo scatto (pignone più piccolo). Da questa posizione, si allenta la vite a brugola che serra il cavo sul cambio e si controlla che questo sia teso, tirandolo per l’estremità e si riserra la vite. A questo punto inizia la regolazione vera e propria agendo sulla vite di registro sul corpo cambio dove si innesta il cavo. Partendo dal pignone più piccolo su cui avevamo posizionato il cambio, azioniamo il comando di uno scatto per inserire il pignone contiguo più grande girando nel contempo la pedaliera piuttosto lentamente per verificare al meglio la velocità di cambiata: se il cambio fatica e sembra macinare ferraglia, il cavo è troppo lento e per tenderlo giriamo la vite di registro sul cambio di un quarto di giro in senso antiorario e ripetiamo l’operazione. Quando ci sembra che il cambio salga agevolmente sui pignoni via via maggiori, è necessario controllare che il cavo non sia troppo teso da ostacolare la cambiata sui pignoni minori: se ciò avvenisse, bisogna allentare un pò il cavo avvitando in senso orario la vite di registrazione. La regolazione ottimale dunque si ottiene con un buon compromesso tra velocità di salita e discesa del cambio, ricordando semplicemente che se il cambio fatica a salire bisogna tendere il cavo, se fatica a scendere bisogna allentarlo. Un’altra regolazione è quella della molla che chiude il cambio sui pignoni, e il cui registro di precarica si trova vicino 1’attacco del cambio sul forcellino. Montare la catena sulla corona più piccola e il pignone più grande, e girare la pedivella all’indietro. Girare la vite di regolazione per posizionare la puleggia superiore il più vicino possibile al pignone ma senza toccarlo. Verificare che anche con il pignone più piccolo la puleggia non tocchi. Svitando la vite di regolazione si avvicina la puleggia al pacco pignoni, avvitandola la si allontana. (FIG.7) Problemi Nel caso non si riesca a raggiungere il compromesso su accennato nella regolazione del cambio, potrebbero esserci dei problemi nella scorrevolezza del cavo lungo il percorso (dal comando cambio, lungo la guaina, fino al cambio), per cui la molla di ritorno del cambio non riesce a vincere l’attrito del cavo e quando scaliamo su pignoni minori il cambio non risponde… in questo caso conviene lubrificare il cavo nel passaggio dentro le guaine (operazione comunque consigliabile ogni tanto), i perni del parallelogramma del cambio, e controllare che la guaina che conduce il cavo dal fodero obliquo al cambio si sufficientemente lunga (circa 30 cm FIG.8 ): attenzione che se si possiedono cavi rivestiti in teflon (a volte sono neri esternamente) non bisogna assolutamente...

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MANUTENZIONE: regolare il cambio

IL CAMBIO QUESTO SCONOSCIUTO   Un po’ di terminologia I pignoni sono gli ingranaggi fissati al mozzo della ruota posteriore, a volte detti impropriamente rapporti ; il “primo” pignone è quello più piccolo, l’ “ultimo” è quello più grande. Lo spostamento della catena da un pignone all’ altro viene convenzionalmente detto “a salire” quando si passa ad un ingranaggio più grande, “a scendere” se si passa ad uno più piccolo: quindi se si “scala una marcia” per affrontare la salita la catena sale, se si allunga il passo in pianura o discesa la catena invece scende. La stessa cosa avviene per le corone, vale a dire per quei due o tre ingranaggi più grandi fissati alle pedivelle; quando si “mette il rampichino” (la corona più piccola) la catena scende, quando lo si toglie la catena sale. Queste definizioni sono piuttosto importanti e torneranno utili quando si tratterà di intendersi sui sintomi di malfunzionamento o sulle operazioni da effettuare sulla bici. Com’è fatto un cambio e come funziona Il cambio serve a spostare la catena tra i diversi pignoni, per consentire al ciclista di superare le pendenze della strada; il nome più corretto è in realtà  “deragliatore posteriore”, visto che l’ azione di spostamento della catena è detta “deragliata”. In alcune parti d’ Italia il cambio viene anche chiamato “macchinetta”. A riposo il cambio si posiziona verso l’ esterno e la catena va sul primo pignone; fanno eccezione i cambi Shimano XTR Rapid Rise, che a riposo si posizionano sull’ ultimo pignone. Quando si aziona il comando al manubrio per scalare una marcia, il cavetto di acciaio viene tirato, provocando un movimento del cambio verso l’ interno che provoca la deragliata della catena che sale. Viceversa, quando si impartisce il comando di “allungare” la marcia il cavetto si allenta di quel tanto che consente al cambio, azionato da una molla, di far scendere la catena.   La “regolazione” è l’ operazione che si rende necessaria ogni qualvolta il cambio non funziona a dovere. I possibili malfunzionamenti possono essere di due tipi: 1) la catena non sale/non scende o sale/scende con difficoltà; 2) la catena non sale sull’ ultimo pignone o non scende sul primo. La catena non sale/non scende o sale/scende con difficoltà Arriva la salita, cambiate per alleggerire il rapporto, ma la catena anzichè innestarsi sul pignone prescelto rumoreggia, “grattando” o “suonando” o addirittura non sale per nulla: in questo caso il cavetto del cambio è troppo allentato, e va tirato. Il cavetto può essere messo in tensione svitando uno dei due registri di cui è dotata la vostra bici, uno ai comandi ed uno al cambio; svitando il registro questo si allontana dal corpo del cambio o del comando, aumentando la tensione del cavetto. Se invece la catena esita a scendere quando cercate di allungare le marce, il cavetto va allentato avvitando uno dei registri. Le regolazioni vanno effettuate in piccole quantità, un quarto di giro o mezzo giro per volta, provando poi se la situazione migliora e se si è raggiunto il perfetto funzionamento. La catena non raggiunge i pignoni estremi o ne cade Può capitare che il cambio funzioni, ma che la catena non voglia salire sull’ ultimo pignone o tornare sul primo, o che addirittura cada oltre i pignoni verso i raggi o verso il forcellino del telaio. In questo caso è necessaria la regolazione della battuta, tramite le due viti poste sulla parte posteriore del cambio. La vite marcata “H” regola la battuta esterna, quella intorno al pignone piccolo, mentre quella marcata “L” serve a regolare la battuta interna verso il pignone grande. Tanto...

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