Le scarpe per andare in bicicletta

 

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Articolo di tratto da: www.bikeitalia.it

In genere  vedi, questi marziani vestiti con multicolore abbigliamento aderente,  “ancorati” saldamente al loro cavallo meccanico. Certo un dubbio ti assale, ma quando devono fermarsi e mettere il piede a terra, che fanno? Confesso, anche io alle prime armi non volevo saperne di pedale a sgancio.. tacchetta.. suola dura, linguaggio tecnico da malati della disciplina.
Del resto capitava di vedere qualche capitombolo, e trovare il ciclista al posto della bici e viceversa. “Resto con la mia scarpetta da ginnastica, non sono mica matto!” Anni di MTB e mulattiere ad arrancare appresso agli altri, ma che avranno per andare più forte di me, piedi doloranti, insomma mi sono convertito.
Per pedalare con efficacia è indispensabile indossare la scarpa giusta. Per molto tempo le scarpe tecniche, cosiddette “da ciclismo”, sono state uno strumento utilizzato solamente dagli sportivi ambiziosi della prestazione ma oggi non è più così. Un numero crescente di appassionati, semplici ciclisti della domenica (con tutto il rispetto) oggi sceglie una calzatura concepita per il ciclismo.
Ve lo ricordare Archimede ed il principio della leva? Tranquillizzatevi, non è un esame ma occorre anche prendere in considerazione alcuni parametri di fisica elementare. Le calzature da ciclismo sono concepite tenendo presenti due fattori principali.
La suola
Appoggio del ciclista al suo fido cavallo, rappresenta il punto di forza che imprime ai pedali e, di conseguenza, genera il movimento. La suola di una calzatura da bici è composta di materiale plastico medio/duro, poco flessibile. La mancanza di flessibilità serve per evitare dispersione di forza e consente di concentrare maggiormente l’efficacia di pedalata.
La tacchetta dello “sgancio rapido”
Mi perdonino i più tecnici che non hanno bisogno di spiegazioni, lo sgancio rapido è costituito da una tacchetta (in materiale plastico rigido e resistente oppure in metallo) che applicato alla suola della calzatura, consente di agganciare la scarpa al pedale costituendo un corpo unico. Si aggancia automaticamente premendo il piede su un pedale provvisto di apposito ancoraggio e si sgancia con una torsione laterale, in genere regolabile.
Con un fulcro ancorato al pedale, aumenta la concentrazione della forza di pedalata su un unico punto (il principio della leva) ed inoltre si genera una pedalata più rotonda ed efficace (i pedali vengono non solo spinti ma possono anche essere tirati verso l’alto).
Come scegliere le scarpe per il ciclismo, alcune regole
Contrariamente a quanto avviene in generale con l’abbigliamento dove lo stesso capo può essere utilizzato per diversi usi, con le scarpe prima dell’acquisto occorre avere ben chiaro in mente per quale scopo principale ci serve una calzatura e, di conseguenza, scegliere in base a queste caratteristiche.

Turismo in bici

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Se lo scopo della pedalata è prevalentemente turistico, forse non conviene prendere in considerazione una scarpa eccessivamente tecnica, oppure dribblare la questione con dei sotterfugi. Salire e scendere spesso dalla bici, camminare per tratti in visita a musei o parchi con una calzatura concepita esclusivamente per pedalare non è certo il massimo.
Uno dei metodi per evitare l’acquisto di una scarpa tecnica è pensare ad un puntale da montare sul pedale. Il puntale consente di migliorare l’efficacia della pedalata ed aiuta ad una posizione anatomicamente corretta di distribuzione della forza, nulla vieta di pedalare con delle comode ciabattine infradito, però non è il massimo per il logorio delle dita.
Con il puntale qualsiasi calzatura va bene, sandalo, ciabatta, scarpa da ginnastica. Esistono, in commercio, calzature con suola intermedia, sufficientemente rigida per consentire una comoda pedalata, sufficientemente elastica per potersi permettere di camminare. Uno dei suggerimenti possibili è adottare due tipi di calzatura, utilizzare una pedale provvisto di ancoraggio e pedalare con la scarpa tecnica descritta in precedenza (suola rigida e tacchetta) per poi cambiare la calzatura nei momenti di sosta e passeggio. Chi effettua turismo su lunghe tratte, porta con se bagagli ed accessori ed adotta questa soluzione, che peraltro può risultare scomoda per chi effettua la gita della domenica.
Un altro suggerimento è utilizzare una calzatura “ibrida”. Si tratta di una calzatura con suola semirigida e tacchetta a scomparsa; in pratica la scarpa assomiglia ad una calzatura normale provvista di profilo in gomma con tasselli e lo sgancio rapido è incassato nella suola, in modo che durante la fase appiedata non entri a contatto con il suolo. Non è comodo nei lunghi tratti a piedi ma è una buona soluzione.
Se, viceversa, lo scopo è “pedalare”, fare lunghi tratti in bici, affrontare delle salite impegnative forse conviene iniziare a pensare che una calzatura adeguata consente di usare meglio la forza, ottenere migliori prestazioni, avere una postura più corretta in sella e sulla bici in generale.

Bici da strada

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Le scarpe concepite per essere utilizzate con la bici da corsa sono costituite da:
• Una suola in plastica o carbonio, in materiale resistente, scivoloso ed assai poco flessibile fondo liscio e dotate di un tacco in plastica più morbido per consentire l’appoggio a terra del tallone.
• Una tacchetta dello sgancio rapido (da assemblare) in materiale plastico, assai esposta ed abbastanza grande, in termini di dimensione.
• Una tomaia in pelle o materiale sintetico, a seconda del tipo di calzatura (invernale o estiva); il materiale può essere più o meno alto rispetto alla caviglia e traspirante, interno sintetico normalmente non troppo ruvido e grezzo. cosa da non trascurare per i triatleti che le usano a piede nudo.
• Un sistema di chiusura/allacciamento, quelli più comuni ed usati sono i classici laccetti, i lacci a velcro oppure le leve micrometriche.
• Una suola estraibile in materiale sintetico, in genere traspirante.

MTB

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Le scarpe concepite per essere utilizzate con la MTB sono costituite da:
• Una suola in plastica (o carbonio), in materiale resistente, abbastanza flessibile e con fondo dotato di un profilo in gomma con diversi tacchetti per consentire di affrontare dei tratti appiedati.
• Una tacchetta dello sgancio rapido (da assemblare) in metallo, incassata nella suola e di dimensione abbastanza contenuta in termini di dimensione.
• Una tomaia in pelle o materiale sintetico, a seconda del tipo di calzatura (invernale o estiva); il materiale può essere più o meno alto rispetto alla caviglia e traspirante, interno sintetico normalmente non troppo ruvido e grezzo.
• Un sistema di chiusura/allacciamento, come quello descritto in precedenza (laccetti, i lacci a velcro oppure le leve micrometriche).
• Una suola estraibile in materiale sintetico, in genere traspirante.

CONSIDERAZIONI

La suola rigida ha lo scopo evidente di concentrare, quanto più possibile, tutta la forza del ciclista in un unico fulcro centrale del piede, posto all’altezza del metatarso. La posizione della tacchetta cambia a seconda della persona e del tipo di disciplina, in genere è più avanzata nell’uso con bici da corsa ed un tantino più arretrata con la MTB.
La tacchetta. Come detto in precedenza essere ancorati aiuta anche nella trazione, quindi in pedalata si può lavorare con entrambe le gambe, anche se occorre un certo allenamento per imparare ad usare la gamba “passiva”, cioè ad abituare al lavoro anche la gamba che non deve spingere ma “tirare”.
Il sistema di chiusura non è così ininfluente come si può pensare, una scarpa ben allacciata evita dispersione di forza, oggi di scarpe con i laccetti se ne vedono poche.
Il sistema a velcro ha una buona comodità ed è (parere personale) il più versatile, la calzatura può agevolmente e rapidamente essere adeguata in base al percorso, allentata per fare respirare il piede o stretta per essere più saldamente ancorati.
Il sistema a leve micrometriche è composto da una chiusura a blocco automatico, unidirezionale in cui si innesta una linguetta zigrinata in materiale plastico; si calza agevolmente ma è assai più complesso allentarla.
Anche la possibilità di estrarre il sottopiede/soletta non è da sottovalutare, per chi ha problemi di postura ed usa solette personalizzate ad ortesi plantare; così può agevolmente sostituirle.
Alcuni consigli
Nell’uso della bici da corsa, la suola liscia purtroppo non consente una comodità eccelsa per camminare, le prime volte che si scende dalla bici occorre fare attenzione, sono scivolose e mettono un tantino in apprensione, specie in condizioni di asfalto bagnato o umido. Evidente, non sono concepite per camminare, al massimo scendere dalla bici per un ristoro o prendere un caffè al bar. Si ha la sensazione di pattinare e fanno l’effetto delle scarpe da tip tap, ma ci si abitua presto anche a fare i ballerini di flamenco.
Per la Mtb questo concetto di scivolosità non è così preminente, si possono agevolmente effettuare dei brevi tratti a piedi ma è pur sempre una calzatura concepita per pedalare e non per fare trekking. Su pareti rocciose, tratti in pietra abbastanza duri può risultare insidiosa tanto quanto una scarpa liscia. In Mtb non va neppure scordato l’uso in condizioni fangose, camminare accumula detrito sulla suola ed anche sulla tacchetta, quindi può risultare difficile “reinserire” la scarpa sul pedale e soprattutto, quello che è peggio, può incastrarsi e può essere più difficile staccarlo dal pedale in caso di necessità urgenti.
Non bisogna mai dico MAI scordare, alle prime uscite, che le cose non sono più come prima al momento di poggiare il piede a terra!
Ciclista avvisato…
Presi in considerazione tutti gli elementi, va ricordato che non siamo tutti uguali, è assai consigliabile provare la scarpa e non fidarsi di un acquisto alla cieca magari perché il prezzo è scontato ed è un affarone.
Verificate la comodità della scarpa, preferibilmente con il calzino che solitamente usate per l’attività sportiva; niente di peggio di una calzatura troppo grande o troppo piccola. Verificate anche, al momento dell’acquisto, la disponibilità del venditore a sostituire la scarpa o fornire pezzi di ricambio ed assistenza.
Ricordate, nell’esame delle spese da sostenere, che dotarsi di una calzatura con sgancio significa anche dotare la bici di pedali adeguati. Quindi due elementi sono necessari, se avete già la bici dotata di pedale a sgancio, occorrerà ovviamente controllare che la tacchetta sia quella adeguata; altrimenti comprare anche i relativi pedali.
In ultimo, anche la calzatura tecnica, come la bici, ha bisogno di un tantino di manutenzione. Pulirle dal fango oppure asciugare i componenti come tacchetta e baionetta micrometrica non sono operazioni da lasciare sempre al domani.
Ad ogni modo, la bici regala libertà in ogni senso, quindi anche nella scelta della calzatura.
Poi i conti li farete con i vostri piedi.

Articolo di tratto da: www.bikeitalia.it

 

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