Allenamento per la salita

Visto e considerato che la gamba comincia a spingere ho deciso di mettermi sotto per cercare di recuperare il più rapidamente possibile  mi sono messo a sfrucugliare ancora su internet finché mi sono imbattuto in questo semplice articolo che ho trovato  decisamente utile almeno per cominciare a fare sul serio. L’articolo é stato treatto da : http: www.sport100.it Una delle migliori vie per migliorare il proprio rendimento in salita, è allenare la forza resistente. La forza resistente si allena principalmente in due modi: 1. aumentare il grado di forza dei muscoli degli arti inferiori utilizzando i pesi; 2. allenamenti più specifici di forza resistente. E’ molto importante, se non fondamentale, aumentare il grado di forza massima. Un aumento della forza provoca anche un aumento della resistenza per il fatto di essere già da subito in grado di vincere resistenze più elevate. Aumentare la forza muscolare Come in tutti gli sport di resistenza, anche nel ciclismo su strada è fondamentale incrementare il proprio grado di forza muscolare. Il metodo migliore per aumentare la forza muscolare è senza dubbio l’utilizzo dei sovraccarichi (i pesi). L’allenamento in palestra, utilizzando le attrezzature per la muscolazione e le adeguate metodologie di allenamento, dovrebbe essere una tappa fondamentale durante la preparazione annuale del ciclista. I pesi rappresentano il carico che a sua volta è una resistenza da vincere. Questo significa che, ad un aumento della forza muscolare, corrisponde anche un aumento della resistenza.
Durante l’allenamento con i sovraccarichi, il numero di contrazioni muscolari è ridotto e l’intensità è molto più elevata rispetto anche a quanto si possa riscontrare durante una salita in bicicletta, anche molto impegnativa. L’allenamento in palestra da solo non è comunque sufficiente per completare il lavoro. Nella performance del ciclismo, la forza è forza resistente. Bisogna quindi allenarsi in modo che, la forza sviluppata in palestra, venga applicata sui pedali in modo da migliorare la nostra performance. In gergo tecnico si definisce “trasformare” la forza: da forza applicata per vincere la resistenza rappresentata da un peso (bilanciere, manubrio, macchina) per un numero limitato di contrazioni, a forza resistente applicata sui pedali per un elevato numero di contrazioni. Allenamento in palestra. Gli esercizi Gli esercizi, per i muscoli degli arti inferiori sono : • squat: • leg press; • leg extension; • leg curl.   Squat e leg press Squat e leg press sono i due esercizi principe per sviluppare la forza dei muscoli degli arti inferiori. Sono entrambi esercizi multiarticolari, in quanto le articolazioni coinvolte sono l’articolazione dell’anca, del ginocchio e della caviglia. Lo squat, è un esercizio che, nella sua esecuzione classica, prevede l’utilizzo del solo bilanciere posto in equilibrio sulla parte superiore dei trapezi dell’atleta. Niente di più, e l’atleta, oltre ad eseguire il movimento di flessione/estensione degli arti inferiori (abbassarsi e rialzarsi, in parole povere), deve essere molto concentrato per mantenere l’equilibrio. 
Questa caratteristiche conferisce all’esercizio dello squat il titolo di esercizio completo, in quanto coinvolge i numerosi distretti muscolari del tronco e degli arti superiori i quali, contraendosi isometricamente, concorrono a mantenere la stabilità dell’interno organismo e ad evitare che l’atleta si accartocci su se stesso, schiacciato dal peso del bilanciere. Essendo un esercizio che richiede una notevole precisione e conoscenza del proprio corpo oltre che la corretta esecuzione degli esercizi, lo squat eseguito senza idonee misure di sicurezza di sicurezza (da un compagno che monitora attentamente l’esecuzione ed è pronto ad intervenire in caso di aiuto, alle apposite guide sulle quali è fissato e scorre su e giù il bilanciere), ma con l’ausilio del solo bilanciere, non è assolutamente da consigliare a chi non ha mai lavorato con...

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Copertoni BdC: TPI cos’é

Cosa indica la il TPI nei pneumatici per biciclette? TPI indica i fili per pollice presenti nella carcassa; è l’unità di misura della flessibilità delle gomme. Più è basso il valore e più la gomma risulta rigida (ideale per utilizzi FR – DH), piuttosto, se la trama è più fitta (numero di TPI più alto) la gomma sarà più flessibile e dunque adatta ad utilizzi XC -strada. TPI, significa:  Tread (filo) Per (per) Inch (pollice = 2.54 cm); Contando il numero di fili che presenti su una lunghezza pari ad 1 pollice si ha il numero di fili per pollice, ovvero TPI. maggiore è il numero di TPI, minore sarà la quantità di gomma presente (a parità di superficie di carcassa). Cosa significa tutto ciò?   Minore Peso Maggiore Flessibilità e Comfort Maggiore Scorrevolezza   Quanti più fili vengono integrati all’interno della gomma della carcassa, tanto minore risulta la quantità di gomma necessaria per riempire gli spazi tra i fili stessi. Di conseguenza risulta che: Maggiore è il numero di fili presente in 1 pollice di lunghezza, tanto più sottili e flessibili risultano i fili stessi. L’energia viene infatti dissipata in prevalenza durante la deformazione della gomma ed essendoci meno gomma, l’energia che verrebbe assorbita dal pneumatico durante il rotolamento viene invece impiegata nel movimento; ne risulta un notevole aumento della scorrevolezza.   TPI: Fili per Pollice   Naturalmente TPI = Maggior Scorrevolezza è un concetto applicabile quando ci troviamo in condizioni di parità di gomma applicata; in altre parole acquistando un pneumatico bici appartenente alla fascia Entry Level, solitamente caratterizzato da 60 TPI (costo circa 15-20€), avremo un pneumatico caratterizzato da:     Bassa propensione alla foratura Alta resistenza al rotolamento Elevata durata (maggiore quantità di gomma posta sopra il pneumatico, rispetto ad un prodotto di alta gamma) La gomma viene inoltre posizionata tra i fili; ne consegue che con una quantità minore di fili, serve una quantità maggiore di gomma per colmare gli spazi tra filo e filo. Inoltre la gomma è un materiale inerte che presenta caratteristiche di rendimento diverso in base alle carcasse, ai quantitativi ed all’abbinamento con i differenti tipi di carcassa.     Carcassa ad alto TPI Carcassa a basso TPI Più fili per unità di lunghezza Meno gomma per riempire gli spazi tra i fili Minore spessore dello strato Meno fili per unità di lunghezza Maggior quantità di gomma necessaria per riempire gli spazi tra i fili Maggiore spessore dello strato Risultato Risultato Peso inferiore Più flessibilità Minore resistenza al rotolamento = Maggiore scorrevolezza Comfort maggore Migliore contatto con la strada Peso superiore Minore flessibilità Più alta resistenza al rotolamento Comfort minore    Articolo tratto da: www.gommeblog.it   Follow...

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