Il condizionamento del ciclista

Analisi dei processi di condizionamento del ciclista: condizionamento cardiocircolatorio, condizionamento muscolare, condizionamento neuromuscolare, condizionamento polmonare, condizionamento psicologico  Tratto da: Guida alla preparazione atletica in palestra per il ciclista di Nicola Sacchi   Il condizionamento fisico del ciclista agisce su 5 livelli, elencati qui di seguito, che andremo poi ad analizzare nel dettaglio: Condizionamento cardiocircolatorio Condizionamento muscolare Condizionamento neuromuscolare Condizionamento polmonare Condizionamento psicologico Condizionamento cardiocircolatorio   Il condizionamento cardiocircolatorio rappresenta la capacità di cuore e sistema circolatorio di portare un maggior afflusso di sangue ed ossigeno ai muscoli. Dato che il ciclista utilizza il sistema energetico aerobico durante la sua attività, che pertanto prevede la produzione di energia attraverso l’utilizzo dell’ossigeno da parte dei muscoli, è ovvio che la capacità di portare più ossigeno ai muscoli comporta una minore difficoltà durante la pedalata ed una maggiore efficienza pedalando più veloci allo stesso livello di fatica. Gli adattamenti indotti dall’allenamento si possono dividere in tre categorie. Adattamenti centrali (al cuore) Tutti gli adattamenti del cuore del ciclista sono finalizzati a pompare una quantità di sangue molto superiore a quella di un soggetto non allenato; il cuore riesce così ad aumentare la propria gittata sotto sforzo soddisfacendo le maggiori richieste di ossigeno da parte dei muscoli. Attraverso l’allenamento si ha un aumento di volume del sangue pompato dal cuore e la riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia) a riposo e sotto sforzo.   Attenzione: l’allenamento non modifica la frequenza cardiaca massima (che è determinata dall’età del soggetto e da fattori genetici). L’allenamento varia la gittata cardiaca. La gittata, già superiore in condizioni di riposo (120 – 130 ml per battito contro i 70 – 80 ml del sedentario), può nell’atleta raggiungere durante lo sforzo i 180 – 200 ml e più, in casi eccezionali. Aumentando la gittata il cuore riduce i battiti a riposo e di conseguenza anche sotto sforzo. Ciò comporta un risparmio energetico e di conseguenza una migliore risposta allo sforzo favorendo così l’incremento della velocità della pedalata. Il cuore allenato aumenta la gittata rispetto ai valori di riposo in misura superiore a quella del cuore di un soggetto sedentario; infatti a parità d’intensità dell’esercizio la frequenza cardiaca nell’atleta è sempre largamente inferiore a quella del sedentario (bradicardia relativa durante lo sforzo). Adattamenti periferici (a vasi e capillari) Nell’atleta di resistenza con l’allenamento si realizza un aumento in assoluto del numero di capillari e del rapporto capillari / fibre muscolari. I capillari sono i siti di scambio di sostanze tra sangue e tessuti, pertanto un loro incremento consente ai muscoli di recuperare più ossigeno dal sangue e di smaltire più rapidamente i prodotti di scarto (anidride carbonica e acido lattico prima di tutto). Grazie al miglior rapporto capillari/ fibre muscolari, le cellule muscolari vengono a trovarsi nelle migliori condizioni per sfruttare a pieno le aumentate disponibilità di ossigeno e substrati energetici.Inoltre l’aumento della superficie capillare e della capacità di vasodilatazione delle arteriole muscolari, fa sì che i muscoli riescano ad accogliere quantità di sangue veramente notevoli senza che aumenti la pressione arteriosa, favorendo così lo scambio di sostanze tra sangue e tessuti muscolari.Oltre ai vasi del microcircolo anche quelli di medio e grosso calibro aumentano le loro dimensioni permettando così un maggiore afflusso di sangue ai muscoli.A seguito dell’allenamento di resistenza, si ha un aumento delle arterie coronarie, che nutrono il cuore. Il cuore dell’atleta, aumentando il suo volume e la massa muscolare, ha bisogno di un maggior rifornimento di sangue e di una maggiore quantità di ossigeno, in questo modo il cuore migliora la sua resa.Di fatto questo aumento delle dimensioni delle arterie coronarie permette una maggiore ossigenazione al cuore....

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