Il fattore pH e la condizione di ACIDOSI

“La cellula è teoricamente immortale; è il fluido nel quale vive che si  degrada. Sostituendo questo fluido a intervalli regolari daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente.”

Dr.  Alexis Carrel

(premio nobel per la medicina e la fisiologia)

Tutte le morti sono dovute ad una situazione progressiva di acidità organica.”

Dr. Cee W. Crile M.D

Queste due affermazioni fanno  riflettere tantissimo sulla capacità del potere degli ioni idrogeno (H+) di acidificare una sostanza e sulle relative conseguenze che questo comporta su una struttura cellulare.

 

Queste considerazioni sugli ioni idrogeno, anche se possono sembrare lontane dalle realtà di una persona che si nutre regolarmente, in realtà sono strettamente in relazione a qualsiasi cosa possa mangiare o bere. Qualsiasi cosa !

Il pH indica la quantità di ioni idrogeno disciolti in una soluzione. La terminologia pH (pondus hydrogenii) indica, per l’appunto, il “potere dell’idrogeno”. Esso viene rappresentato su una scala da 1 a 14, dove 7 indica una condizione di neutralità. Valori da 1 a 6 sono considerati acidi e valori da 8 a 14 sono considerati basici o alcalini.

Nel corpo umano ci sono delle condizioni di pH che devono essere rispettate, al fine di mantenere la vitalità della cellula descritta precedentemente. Ad esempio, la condizione fisiologica ed omeostatica  del sangue umano vede un pH  a 7,4; se tale valore viene alterato le cellule non sopravvivono. Questo non significa che gli acidi nel corpo siano dannosi, anzi, ci sono alcuni tipi che sono fondamentali per lo svolgimento delle funzioni vitali, come i succhi gastrici.

Da ricordare che anche l’attività fisica determina un aumento dell’acidità del sangue, a causa della produzione di acido lattico; quindi, in termini energetici si potrebbe definire che le attività a componente anaerobica lattacida hanno come effetto quello di acidificare il sistema.

Ovviamente il corpo mette in atto tutta una serie di sistemi tampone per normalizzare e riequilibrare il sistema e riportarlo verso una condizione di neutralità fisiologica. La natura pensa a tutto !
Purtroppo, però, le abitudini alimentari e gli stili di vita di un individuo possono creare delle condizioni croniche di adattamento continuo del corpo, che si trova costretto a neutralizzare costantemente l’acidità a discapito di preziose sostanze che si esauriscono progressivamente.

 

Gli alimenti acidificanti contengono acidi o, in altri casi, si trasformano in sostanze acide con il processo digestivo. Il corpo tenderà a riequilibrare il sistema acido-base attraverso i sali minerali e le sostanze alcaline. Quindi, un eccesso di cibi acidi tende a deficitarie l’organismo di preziosi minerali. Le conseguenze di tale fenomeno sono davvero pericolose e da un punto di vista clinico assolutamente non trascurabili. Infatti questo “meccanismo tampone” del corpo, riducendo i minerali alcalini, può portare a vere e proprie condizioni patologiche, come: demineralizzazione ossea, carie dentarie, secchezza e screpolatura della pelle, sangue anemico e quadri di malessere generale, come senso di debolezza e ansia. Nei giovani in fase di crescita si possono osservare deviazioni della colonna vertebrale.

 

Metabolismo ed equilibrio acido-base

Affinchè il metabolismo e le funzioni vitali del nostro corpo si mantengano ottimali è indispensabile che l’equilibrio acido-base, cioè il giusto rapporto tra le molecole acide e quelle basiche presenti nell’organismo, sia conservato.
Nel corso dei processi metabolici l’organismo genera diverse scorie, soprattutto sostanze acide, che elimina poi attraverso le urine, le feci, il sudore e la respirazione.
Errate abitudini alimentari fanno si che gli scarti metabolici vengano prodotti in una quantità superiore a quella che il nostro organismo è in grado di espellere.
L’accumulo di scorie acide altera l’equilibrio acido-base corporeo, inducendo l’insorgenza di acidosi.
Il terreno organico ideale

Le cellule e gli organi del nostro corpo non possono funzionare correttamente se l’ambiente in cui vivono non ha delle caratteristiche ben precise. Tanto per le cellule, quanto per i differenti organi, l’ambiente, o terreno, è costituito da liquidi organici, cioè sangue, linfa e siero cellulare, che insieme rappresentano il 70% dell’intero peso corporeo. L’organismo umano è quindi composto principalmente da liquidi. I liquidi organici sono per le cellule ciò che è la terra per le piante.  Dalla composizione dei liquidi organici, o del terreno organico, dipende la possibilità per le cellule di funzionare correttamente.

 

Danni da sovraccarico tossico

Il sovraccarico tossico del terreno organico provoca gravi danni:

  • i liquidi organici che trasportano le sostanze di scarto si ispessiscono e circolano con sempre maggiori difficoltà
  • l’irrigazione dei tessuti diminuisce, causando un rallentamento degli scambi cellulari
  • l’ossigeno e le sostanze nutritive vengono trasportate con difficoltà al luogo del loro utilizzo, ovvero la cellula
  • le scorie espulse dalle cellule vengono eliminate in modo incompleto, intralciandole gravemente nello svolgimento delle loro attività.

 

A questi disordini funzionali, dovuti al sovraccarico tossico, si aggiungono le lesioni causate ai tessuti dall’aggressività delle scorie: una situazione che le cellule non hanno la possibilità di contrastare e che con il passare del tempo genera irritazione, infiammazione e anche distruzione dei tessuti organici.
Misurazione di acidità e alcalinità

Il pH è una scala di grandezza che permette di misurare l’acidità o l’alcalinità di una sostanza, cioè la quantità di molecole acide e di molecole basiche presente al suo interno.

 

Spiegazione del potenziale Hydrogenium o pH

In chimica, acidità significa proprietà di una sostanza di mandare in soluzione ioni di idrogeno H+, e si misura con il pH (potenziale Hydrogenium) che rappresenta il logaritmo decimale dell’inverso della concentrazione di ioni H+ presenti nella soluzione stessa, secondo la formula  pH = -log (H+).

 

 

Fu Soren Peter Sorensen (1868-1939), fisico-chimico danese, a introdurre per primo il concetto di pH come misura della concentrazione idrogenionica.

 

 

Per misurare quanto una sostanza è acida o alcalina si usa una scala di valori a cui viene dato il nome di “pH”. La scala di misurazione va da 0 a 14; il numero 7 indica un rapporto di equilibrio tra acidi e alcali (o basi) cioè un pH neutro. In campo medico il pH viene utilizzato per misurare i liquidi organici ed in particolare il sangue, la saliva e l’urina.

Questi liquidi vengono definiti:

  • acidi, quando il pH è compreso tra 0 e 7,06,
  • netrui, quando il pH è uguale a 7,07,
  • basici o alcalini, quando il pH è compreso tra 7,08 e 14,14.

Pertanto, più basso è il pH e più è acida la sostanza in esame.

Gli alcali, detti anche “corpi alcalini” o “corpi basici”, sono sostanze che hanno caratteristiche opposte a quelle degli acidi, e che sono quindi capaci di neutralizzare gli acidi.

 

 

Maggiore è il grado di acidità, più è basso il pH: da 7 a 0. Lo zero indica l’acidità assoluta, cioè la più forte concentrazione di ioni H. Maggiore è il grado di alcalinità, e più elevato è il pH: da 7 a 14.

 

 

 

Il potere degli acidi

Anche il marmo viene intaccato dall’azione degli acidi. È sufficiente lasciare uno spicchio di limone su una lastra di marmo per constatare, dopo qualche tempo, che la superficie liscia del marmo è diventata rugosa, in seguito all’azione corrosiva del limone. D’altra parte è a causa di questa potente azione corrosiva che si utilizza l’aceto o il limone per togliere depositi calcarei da pentole, lavelli, vasche e rubinetti. Tuttavia, se per caso ci si dimentica dell’aceto versato nella vasca da bagno e lo si lascia agire per un pò di tempo, non soltanto sarà sparito il calcare, ma si sarà anche intaccato lo smalto della vasca. Un’altra prova del potere degli acidi è fornita dal ben noto esperimento dei pezzetti di carne che si dissolvono se immersi a lungo in un ambiente fortemente acido, per esempio, in alcune bevande a base di cola.

 

 

IL RAPPORTO ACIDO-BASICO

Tutte le reazioni all’interno del nostro organismo, che definiscono le condizioni essenziali di un ambiente in cui la “vita” sia possibile, si svolgono nell’ambito di determinati valori, tra questi il più importante è il rapporto acido/basico. Per una buona salute questo rapporto dovrebbe sempre rimanere costante, si possono però creare delle condizioni troppo acide (situazione assai frequente) o troppo basiche (condizione abbastanza rara). La vitalità delle cellule è determinata dal potenziale elettrico tra il nucleo e il citoplasma nel quale è inserito.

Le cellule presentano una caratteristica comune, che vede una composizione acida all’interno del nucleo, caricata positivamente e, nel citoplasma, una composizione alcalina caricata negativamente.

Questo genera il potenziale elettrico, la condizione di equilibrio e la vitalità nella cellula stessa. Per cui, se si vuole mantenere l’equilibrio vitale delle cellule, il loro nucleo deve presentare una reazione acida ed il citoplasma basica o alcalina. Questa differenza è fondamentale in quanto permette lo scambio di nutrimenti e informazioni tra nucleo e citoplasma. Solo in presenza di una differenza può avvenire uno scambio, così come la batteria fornisce corrente proprio perché i suoi poli hanno un potenziale elettrico differente. Se l’ambiente in cui vivono le cellule diventa molto acido, tale acidità penetrerà all’interno delle cellule, alterando il pH del nucleo e creando i presupposti per quei fenomeni incurabili che vengono comunemente chiamati “malattie da degenerazione cellulare”.

 

 

Come il corpo si difende dagli acidi
Gli squilibri momentanei del pH sono dovuti principalmente ai seguenti fattori:

 

  • eccessivo apporto di acidi con gli alimenti;
  • scarsa trasformazione e neutralizzazione degli acidi, in seguito alla carenza di vitamine o minerali (che intervengono come attivatori degli enzimi responsabili della trasformazione chimica);
  • stato di affaticamento;
  • scarsa ossigenazione dei tessuti dovuta a vita sedentaria.

Il potere tampone
Per far fronte all’aggressione degli acidi, il corpo dispone di un sistema di difesa chiamato “sistema tampone”, che permette di conservare l’equilibrio, constatando le variazioni del pH. Il sistema di difesa funziona in maniera molto semplice: gli acidi vengono neutralizzati legandoli a basi,o alcali, cioè a sostanze che hanno proprietà opposte a quelle degli acidi. Si ottiene così un sale neutro, e la nocività viene tamponata.

L’aggressione degli acidi
Un’alta concentrazione di acidi irrita i tessuti, provoca infiammazioni dolorose e danneggia le mucose. Tali fenomeni sono particolarmente visibili a livello degli organi “emuntori” (pelle, reni, intestino). Gli acidi rendono secca la pelle: nelle zone soggette a forte sudorazione si formano delle macchie rosse, causate dall’irritazione, e la pelle diventa fragile e molto sensibile, si fessura e si screpola. L’urina sovraccarica di acidi provoca bruciori alle vie urinarie e, nei bambini molto piccoli, eritemi della pelle. Gli acidi agiscono in maniera altrettanto nociva sulle mucose intestinali rendendole porose. Attraverso le microlesioni prodotte dalla mucosa intestinale viene facilitata la penetrazione delle scorie nel torrente circolatorio: ne risulta un’autointossicazione progressiva dell’organismo. Nemmeno i tessuti ossei resistono all’aggressione degli acidi: le articolazioni e le vertebre vengono consumate e corrose, provocando così artriti e artrosi.

I disturbi più comuni
Per quanto riguarda le condizioni fisiche generali, una persona che soffre di uno stato di acidosi cronico presenta sintomi quali:

 

  • mancanza di energia,
  • sensazione costante di affaticamento,
  • perdita del tono muscolare,
  • difficoltà a recuperare rapidamente energia dopo uno sforzo
  • deficit energetico subito dopo aver assunto alimenti acidi.

 

Generalmente, si tratta di persone molto freddolose, che soffrono di frequenti e improvvisi abbassamenti della temperatura corporea.

 

 

A livello psichico, l’acidificazione del terreno può causare:

 

  • perdita di interesse, di slancio e di gioia di vivere;
  • diminuzione del tono dell’umore e tendenza alla depressione;
  • irritabilità;
  • estrema sensibilità nervosa;
  • nervosismo;
  • agitazione inconsulta;
  • iperemotività.

 

L’EQUILIBRIO ACIDO-BASE E LA SALUTE

Attualmente l’alimentazione è uno degli argomenti maggiormente discussi. Le intolleranze e le allergie  alimentari sono in forte aumento. Percentuali crescenti di popolazione sono in sovrappeso e i disturbi del tratto digestivo si manifestano sempre più frequentemente. Il Ministero della Salute fornisce nuove linee guida per seguire un’alimentazione corretta e variata per qualità e quantità. La nutrizione, infine, assume un ruolo sempre più importante anche nella prevenzione di molti disturbi, dai problemi di crescita del bambino all’osteoporosi dell’anziano. Nella vita di tutti i giorni però non è sempre facile trovare un corretto regime alimentare, per diversi motivi.

 

  • Come trovare una dieta individualmente bilanciata ?
  • Come facilitare l’eliminazione delle scorie metaboliche acide ?
  • Come correggere l’acidosi metabolica derivante da stress, errori alimentari, eccessiva attività sportiva e prevenire molti disturbi correlati a queste situazioni ?

L’organismo ha bisogno di energia

 

  • Le cellule del nostro organismo ricavano l’energia di cui hanno  bisogno dalla nutrizione.
  • L’energia è necessaria per correre, parlare, pensare, crescere, svolgere qualsiasi attività.
  • Tutti gli organi e i muscoli devono ricevere energia per poter  funzionare correttamente.
  • Il metabolismo dei grassi, dei carboidrati e delle proteine, insieme ad un corretto apporto di ossigeno, assume un ruolo fondamentale nella produzione di energia.

 

Il metabolismo energetico, trasformando gli alimenti e l’ossigeno in energia, genera un accumulo di scorie metaboliche che vengono eliminate attraverso i cosiddetti sistemi tampone, che sono in grado di eliminare piccoli carichi acidi attraverso i polmoni, il fegato, i reni e la pelle. Molte di queste scorie metaboliche sono acide e necessitano di un’opportuna neutralizzazione per poter essere eliminate. Normalmente l’organismo è in grado di eliminare questi acidi grazie a una serie di processi fisiologici in grado di mantenere un corretto equilibrio acido-base. Quando le quantità di scorie acide superano quelle che il nostro organismo è in grado di eliminare, insorge l’acidosi tissutale, ovvero un sovraccarico di sostanze acide “parcheggiate” in alcuni tessuti, in attesa di neutralizzazione e smaltimento. Inoltre, in caso di carenza di ossigeno il metabolismo  energetico  induce un accumulo  di scorie  acide,  come  ad  esempio avviene  con  l’accumulo  di  acido  lattico  nei muscoli dopo  sforzi muscolari  intensi e prolungati. Normalmente, le particelle acide migrano dal sito di produzione cellulare, passano dal tessuto connettivo al sangue, arrivano ai reni e ai polmoni  e vengono, infine, eliminate.  Se viene costantemente prodotto un eccesso di sostanze acide, l’organismo non riesce più ad eliminarle e si accumulano nel tessuto connettivo o nella matrice.  Il tessuto connettivo svolge la fondamentale funzione di permettere le comunicazioni tra i vari organi e tessuti; lo si potrebbe definire  una sorta di autostrada dell’organismo che collega i vari organi. Quando in questo tessuto si depositano troppe particelle acide, queste comunicazioni, tra i vari tessuti, risultano indebolite e conseguentemente nascono i disturbi legati all’acidosi. Queste scorie rimangono nella matrice fino a che l’organismo non produce sostanze tamponanti sufficienti; ovviamente, maggiore è il tempo di permanenza nella matrice, maggiori saranno i disturbi correlati all’acidosi in corso.  Le conseguenze non sono gravi ma insidiose. Il valore del pH del sangue rimane nei limiti fisiologici ma l’organismo deve affrontare uno sforzo in più e, per gestire questa problematica di acidosi, attiva dei veri e propri sistemi di emergenza, che analizzeremo meglio in seguito.

Questa condizione indica uno stato di acidosi metabolica latente, acidosi tissutale o iperacidità. 

SINTOMI ASSOCIATI AD ACIDOSI METABOLICA

 

  • Stanchezza cronica
  • Disturbi del sonno
  • Sonnolenza
  • Dolori muscolari e articolari
  • Scarsa concentrazione
  • Irritabilità
  • Disbiosi
  • Candidosi
  • Cellulite
  • Ritenzione idrica
  • Osteoporosi
  • Crampi muscolari e acido lattico
  • Aumentata sensibilità alle allergie
  • Infiammazioni frequenti

 

Non è sempre facile correlare questi disturbi ad uno stato di acidosi; certamente, però, ogni volta che l’organismo si trova in acidosi, alcuni di questi sintomi tendono a manifestarsi; più il problema viene trascurato, più le scorie accumulate aumentano e maggiori saranno i disturbi.

Per questo motivo, oltre a verificare la presenza dei classici sintomi di acidosi, è utile poter effettuare una misurazione dell’acidosi presente nell’organismo.

 

L’organismo umano necessita di vitamine e minerali

 

Il nostro organismo non sintetizza minerali autonomamente e queste sostanze, necessarie ai tessuti e alle cellule per poter realizzare processi metabolici  essenziali, devono  quindi essere  assunti con l’alimentazione. Inoltre, molti sali minerali sono richiesti per la neutralizzazione e l’eliminazione delle scorie metaboliche acide. Il sangue nell’organismo degli esseri umani ha un valore di pH leggermente alcalino ed è fondamentale che il suo valore rimanga stabile. Provvedono a tale scopo le cosiddette sostanze tampone, sostanze in grado di neutralizzare l’acido eventualmente  presente  e mantenere così il valore del pH del sangue sempre costante. Gli acidi volatili, come, ad esempio, l’acido  carbonico, vengono eliminati sotto forma di anidride carbonica attraverso  i polmoni; altri acidi ancora vengono eliminati attraverso i reni e le urine.

 

La situazione ideale nel nostro organismo è rappresentata da un equilibrio tra sostanze acide e basiche.

 

Questo equilibrio dipende molto dalla qualità dell’alimentazione e dalla capacità dell’organismo di eliminare sostanze acide.

Le funzioni dell’organismo umano in condizioni fisiologiche sono le seguenti:

 

L’essere umano mangia e respira

▼ 

Consuma energia per lavorare

▼ 

Produce ed elimina le scorie  metaboliche

▼ 

Mantiene l’equilibrio acido-base ed i valori di pH nei limiti fisiologici

 

Se l’organismo produce una quantità di scorie metaboliche acide superiore a quella che è in grado di neutralizzare ed eliminare, si verificherà un accumulo  di sostanze  acide che  porterà, nel tempo, all’acidosi. Allo stesso modo, la carenza di sostanze alcaline potrà portare ad uno stato di acidosi metabolica. Per limitare i danni indotti dall’acidosi, l’organismo dovrà attivare dispendiosi sistemi di compensazione per controbilanciare questo squilibrio. Prima di tutto il corpo deposita le scorie acide nel tessuto connettivo, per poi rilasciarle ed eliminarle quando saranno nuovamente disponibili sali  minerali basici nel  sangue. Questo fenomeno si verifica praticamente quasi  ogni giorno  nel nostro organismo. Infatti, le abitudini alimentari ormai diffuse nei paesi  industrializzati prevedono un elevato consumo di alimenti acidificanti, come ad esempio la carne, il pesce, il formaggio, i salumi, non compensato dall’assunzione di nutrienti altrettanto ricchi di minerali alcalinizzanti, come frutta e verdura. Altre cause dell’acidosi possono derivare da una scarsa ossigenazione dell’organismo e da una ridotta capacità di eliminazione delle scorie  attraverso i reni.La vita sedentaria e il soggiornare gran parte del tempo in ambienti chiusi non sempre permette un corretto apporto di ossigeno. Così come un apporto di liquidi insufficiente non permette un’adeguata eliminazione delle scorie attraverso i reni e la pelle (sudorazione).

 

 

 

CAUSE DELL’ACIDOSI METABOLICA

 

 

 

Sono molti i fattori che possono portare ad una condizione di acidosi metabolica, di cui si stima che ben 4 persone su 5 ne soffrano.

 

Le alterazioni della flora batterica intestinale influenzano ulteriormente lo stato di acidosi dell’organismo.

La rigenerazione della flora intestinale può risultare agevolata dal recupero dell’equilibrio acido-base.

La riduzione dello stress, dei processi  infiammatori e un controllo sull’assunzione di farmaci  avranno un effetto decisamente positivo sul recupero delle funzioni dell’organismo.

 

 

Disturbi causati dall’acidità del corpo

 

  • Acidità di stomaco
  • Stitichezza
  • Elevato colesterolo
  • Disturbi cardiovascolari
  • Grasso corporeo
  • Cellulite
  • Difficoltà digestiva
  • Dolori e infiammazioni
  • Stress e nervosismo
  • Rughe
  • Osteoporosi

 

Alimentazione per un pronto recupero

 

Dopo una gara, un match o un duro allenamento, l’atleta si sente affaticato, ha accumulato una notevole quantità delle cosiddette tossine della fatica, che provoca una situazione d’acidità nell’ambiente del suo organismo. L’alimentazione post impegno intenso deve oltre che reintegrare, deve aiutare i processi di disintossicazione e di ricostruzione.

Nell’organismo, infatti, si potranno riscontrare:

1° Perdita d’acqua

2° Perdita di sali

3° Accumulo di sostanze acide

4° Svuotamento riserve zuccheri

5° Usura dei tessuti.

Pertanto i diversi apporti di liquidi, sali minerali, vitamine, zuccheri, proteine, grassi serviranno a riportare l’organismo nelle condizioni normali.

Ad ogni sforzo intenso segue uno stato d’acidosi, pertanto sarà utile, immediatamente dopo tale sforzo, assumere una bevanda alcalina, arricchita di sali (per rimineralizzare l’organismo) e di glucosio (per innestare il meccanismo della sintesi di glicogeno).

Successivamente, per iniziare a riempire i depositi di Glicogeno, si ingeriranno 200-250 grammi di maltodestrine in abbondante liquido.

Il pasto verrà consumato per lo meno due ore dopo lo sforzo, poiché prima l’organismo e’ ancora troppo affaticato per la digestione e dovrà essere alcalinizzante, per vincere l’acidosi ed eliminare con più facilità le tossine accumulate.

 

ELENCO CIBI ALCALINIZZANTI:

(in ordine decrescente di potenza  alcalinizzante)

fichi, albicocche secche, spinaci, datteri, barbabietole, carote, sedano, lattuga, succo ananas, patate, albicocche, ananas intero, fragole, succo di pomodoro, ciliegie, banane, arance, pomodoro, cavolfiore, pesche, pompelmo, succo di limone, funghi, mela, pera, uva, latte, cipolle, piselli freschi.

 

ELENCO CIBI ACIDIFICANTI:

(e quindi da evitare nel post-sforzo, in ordine decrescente di potenza acidificante)

tuorlo d’uovo, ostriche, coniglio, prosciutto affumicato, carne di manzo, uovo intero, pollo, spaghetti, maccheroni, farina, sgombro, riso, pane, cioccolato, formaggi, merluzzo.

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