CUBE Natural Fit RACE EXC

Come promesso ecco la mia relazione sulla sella CUBE  Natural Fit RACE EXC dopo un giro di tre ore. Come nel  mio precedente giudizio  non posso che essere soddisfatto: niente vibrazioni provenienti dal manto stradale niente pressione prostatica e soprattutto al termine del giro nessun indolenzimento del cogige. Tenendo presente che peso 105 kg il suo rivestimento in gell mi ha egreggiamente sostenuto per tutta la durata del giro.Certo il suo peso di 308 gr. non é esattamente leggeressima ma la sua attitudine al confort  mi spinge a consigliarla a tutti quelli che cercano confort  nonostante il proprio peso. Quando avro perso i miei 15 -20 kg di troppo mi preoccupero di trovare una sella di pari confort ad un peso inferiore.   Follow...

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La scelta della sella giusta: un argomento “spinoso”

Inverno, tempo di cambiamenti nel corredo tecnico del ciclista. Scegliere la sella adatta al proprio fisico e al proprio modo di pedalare può evitare infiammazioni e fastidi durante la stagione che possono portare inopinati rallentamenti nella preparazione, se non addirittura degli stop. Rivolgersi ad un biomeccanico preparato può aiutare in una decisione assolutamente da non sottovalutare. a cura del dott. Francesco Chiappero articolo tratto da: www.granfondonews.it L’inverno è per il ciclista il periodo dell’anno più indicato per attuare le modifiche tecniche ai materiali. La lontananza dalle gare e i volumi d’allenamento ridotti danno infatti il giusto tempo al nostro organismo per adattarsi senza incorrere nel rischio di fastidiose turbe biomeccaniche. Sempre in inverno capita poi di trovarsi a pedalare in contemporanea su più biciclette, come ad esempio la MTB, la bici da ciclocross e la bici da indoor; molti però effettuano questi cambi con eccessiva superficialità controllando semplicemente l’altezza sella e la distanza sella manubrio e tralasciano gli altri importanti parametri di posizionamento come ad esempio la tipologia della sella. A ragion veduta, la sella è uno dei componenti più difficili da sostituire nel “corredo” di un ciclista. Essa è sede di uno dei cinque punti d’appoggio sulla bicicletta (gli altri sono rappresenti dagli arti) e si trova a contatto di un’area del corpo particolarmente delicata come quella perineale. Chi di noi infatti non ha mai avuto fastidi al ‘soprassella’? Chi più, chi meno, tutti almeno una volta abbiamo “pagato dazio”, ritrovandoci per qualche breve periodo a dover ridurre l’attività ciclistica e a spendere denaro alla ricerca di una seduta migliore. La sella è per tutti un “argomento spinoso”. Va detto fin da subito che stare sulla bicicletta non può essere come lo star seduti sulla poltrona e quindi, dopo 5 o più ore di sella, è normale incorrere in leggeri arrossamenti della cute o lieve indolenzimento della zona d’appoggio ischiatico. Il classico consiglio di utilizzare creme emollienti prima e dopo l’attività, di lavare accuratamente la pelle al termine delle nostre uscite e non riutilizzare un pantaloncino senza averlo prima lavato, può risolvere già gran parte delle problematiche legate al soprassella. Un assetto corretto e la giusta seduta faranno poi il resto del lavoro. Analizzando le componenti dello “stress” nella zona di contatto con la sella possiamo individuare due grandi aree in cui racchiudere le problematiche: lo sfregamento e la compressione. Per ridurre le problematiche da sfregamento, la scelta di un pantaloncino con un fondello traspirante e perfettamente aderente abbinanti alle precedenti indicazioni può essere un ottimo approccio; per quelle da compressione occorre una valutazione più personalizzata al fine di individuare la corretta seduta in relazione alle proprie caratteristiche fisiche e all’assetto in sella. Prima di addentrarci nei criteri di scelta e posizionamento di una sella, è bene spendere qualche riga per sfatare una paura comune: andare in bicicletta non può essere causa né di problematiche legate alla prostata né di sterilità. Non esiste infatti nessuna correlazione scientifica tra queste problematiche e la pratica del ciclismo. Ovvio però che l’intensa sollecitazione di un’area così delicata può, in presenza di altre concause (l’età nei problemi d’ingrossamento della prostata o l’infezione per le prostatiti), peggiorare il quadro clinico e portare dunque il medico curante a consigliare una momentanea sospensione dell’attività ciclista al fine di favorire la corretta guarigione. Una volta risolto il quadro clinico sarà possibile riprendere l’attività ciclistica senza perciò incrementare il rischio di ricadute o incrementare i normali fattori di rischio. Analizzando dunque l’appoggio del ciclista sulla sella come se ci trovassimo di fronte ad una radiografia in presa laterale, potremmo individuare due zone distinte di contatto tra il...

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i problemi più comuni causati da una posizione scorretta in bicicletta

Quali sono i problemi più comuni causati da una posizione scorretta in bicicletta? 1. Dolori alle ginocchia, sempre fastidiosissimi e i più lunghi da guarire, sono spesso dovuti a: Una errata posizione delle tacchette sulle scarpe Una sella posizionata troppo bassa Misura non corretta delle pedivelle: spesso si vuole adottare delle leve più lunghe per “fare più potenza”, ma la cosa alla lunga risulta molto deleteria per le articolazioni 2. indolenzimento a glutei e schiena, anche qui le cause di questo fastidioso problema sono molteplici: Una sella posizionata troppo alta Una posizione errata delle tacchette sulle scarpe Un arretramento sella troppo elevato rispetto alla reale necessità Un telaio che possiede una misura del tubo orizzontale troppo ridotta rispetto alle proprie misure antropometriche. Lunghezza dell’attacco manubrio “ridotta” 3. Dolori cervicali dovuti spesso ad una errata ripartizione del peso sugli assi di ruote anteriore e posteriore 4. Formicolio a mani e piedi che potrebbero dipendere da parecchi fattori, uno in particolare oppure presenti contemporaneamente. Per quanto riguarda le mani il problema potrebbe presentarsi per: Una posizione errata delle mani che impugnano la curva (per la bdc) o la barra (per la mtb) Una ripartizione del peso sugli assi di ruote anteriore e posteriore non corretto Un telaio che possiede una misura del tubo orizzontale troppo elevata rispetto alle proprie misure antropometriche. Una lunghezza dell’attacco manubrio troppo “importante” Una errata posizione dei comandi cambio sulla curva manubrio Il formicoli ai piedi invece è spesso causato da una non corretta posizione delle tacchette sulle scarpe. 5. Bruciore ai piedi (come se qualcuno ci avesse acceso un fiammifero sotto le scarpe) dovuto anch’esso ad errata posizione delle tacchette. Alcune volte questi problemi scompaiono appena si scende dalla bici, ma spesso ci vogliono giorni per “riaggiustare” il tutto e questo ci può costringere a restare lontani dalla bicicletta anche per parecchi giorni. Il vero problema è che spesso si tende a risolvere il sintomo senza ricercare la causa del problema, con il risultato che la situazione si ripresenterà periodicamente e ogni volta i tempi di recupero saranno più lunghi e soprattutto a lungo andare potremmo andare incontro a problemi di salute più seri. C’è poi un altro punto che ho tenuto per ultimo perchè non riguarda la salute, ma che reputo comunque molto importante. 6. Perdita di efficienza / resa nella pedalata; dispersione della potenza applicata al pedale. Il ciclismo è uno sport di fatica, tutti ne facciamo indipendentemente dal nostro livello, quindi pensare che gran parte della fatica che facciamo vada dispersa inutilmente, credo non faccia piacere a nessuno. E’ infatti dimostrato che tra due ciclisti, a parità di “motore” e di allenamento, la differenza la fa la capacità di trasferire potenza dalle gambe alla bicicletta nel modo più efficace possibile. E’ per questo che spesso i professionisti per migliorare a cronometro fanno i test addirittura nel tunnel del vento. Certo stiamo parlando di atleti di alto livello , ma il concetto è uguale per tutti. Il “motore” è importante ma saper sfruttare al massimo il nostro potenziale è fondamentale. articolo tratto da...

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come vengono fatte le selle a mano

In questo breve filmato potrete apprezzare come viene realizzata una sella artigianale in pelle per bicicletta. Tutte la fasi della lavorazione, dalla sagomatura del cuoio fino all’applicazione della struttura metallica a molle.

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ARRETRAMENTO SELLA

L’arretramento della sella è assieme all’altezza il parametro che condiziona in modo estremamente sensibile l’efficienza della pedalata. L’arretramento della sella consiste nella distanza che questo componente assume rispetto alla verticale del movimento centrale e indica perciò l’entità della sua posizione in senso antero posteriore. Da un punto di vista biomeccanico, l’arretramento della sella definisce lo spostamento verso dietro della seduta del ciclista e conseguentemente della gamba e del baricentro corporeo rispetto al centro della pedalata. L’arretramento sella ideale è un riferimento personale da individuare per ogni ciclista, sulla base di riferimenti di efficienza il più possibile oggettivi. La ricerca dell’arretramento sella ideale va effettuato solo dopo avere regolato la posizione delle tacchette delle scarpe, e avere definito la larghezza sella ideale. Se tali parametri venissero modificati sucessivamente condizionerebbero in modo importante la validità della regolazione ideale.I metodi attualmente utilizzati per la regolazione dell’arretramento sella idale sono tre: il metodo del filo a piombo, il metodo della video analisi, il test dinamico dinamometrico.   Il metodo del filo a piombo al ginocchio è il metodo in assoluto più diffuso per l’individuazione dell’arretramento sella ideale. Il ciclista si posiziona con pedivella in posizione 90° e pedale orizzontale e con l’utilizzo di un filo a piombo viene creata una verticale visibile sull’asse del pedale. Il riferimento di arretramento ideale, secondo questo metodo, si ottiene quando la verticale tracciata dal filo a piombo sull’asse pedale passa sullo stesso piano verticale della rotula o sul suo margine posteriore. La diffusione di questo metodo è in gran parte dovuta alla facilità di attuazione e di comprensione. Esiste però un problema abbastanza serio relativamente a questo metodo: non si conosce chi l’abbia introdotto e con quale motivazione logico-scientifica. Di fatto utilizzando gli altri metodi di regolazione dell’arretramento sella il valore di questo parametro non sempre coincide e in sostanza non esiste un lavoro tecnico-scientifico che abbia motivato e validato questo metodo.     Il metodo della video analisi consiste nel riprendere lateralmente il ciclista dutante la pedalata effettuata su una postazione dedicata e con l’ottica posizionata con modalità definite. L’elaborazione dell’immagine attraverso angoli e linee, permette di risalire all’arretramento sella che risponde alla ottimizzazione degli angoli di pedalata e della posizione del baricentro di spinta. Questo metoto viene di solito utilizzato da tecnici evoluti che utilizzano un sistema di analisi cinematica e codificato con un apposito software di analisi dei dati. E’ fondamentale che i riferimenti teorici di analisi utilizzati dal tecnico siano affidabili e comprovati da una base di ricerca attendibile.     Il metodo del test dinamico-dinamometrico rappresenta la modalità più evoluta per l’individuazione dell’arretramento sella ideale. Il test dinamico-dinamometrico, è un metodo scientifico che permette l’individuazione dell’arrestramento sella ideale attraveso la valutazione dell’efficienza espressa dal ciclista durante la pedalata con variazione millimetrica del parametro di arretramento sella. Il test si esegue su un simulatore biomeccanico  che consente la variazione del parametro durante l’azione di pedalata. Tale metodo permette di l’individuazione del valore di arretramento sella ideale in un range compreso fra +2 – 2 millimetri. Nei centri FranchisingVelò presenti sul territorio italiano il protocollo di check-up biomeccanico completo prevede il test dinamico dinamometrico abbinato al metodo di videoanalisi dei centri per l’individuazione dei parametri di assetto, arretramento sella compreso. Il valore di arretramento sella ideale di uno stesso ciclista risulta essere diverso in funzione della specialità ciclistica praticata: strada, montain bike, crono. Le variazioni sono necessarie in conseguenza dei differenti baricentri di spinta e di conduzione del mezzo. L’arretramento della sella deve sempre fare i conti con l’angolo del piantone della bicicletta. Nelle biciclette di taglia piccola, per motivi costruttivi e di guidabilità, l’angolo è...

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